Rappresentanti in Senato accademico: i dottorandi scelgono l’ADI da Verona a Palermo

In attesa dei dati definitivi sul voto per il rinnovo del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), la recente tornata elettorale per la rappresentanza accademica all’interno degli organi di governo di molti atenei ci consegna una serie di importanti risultati.

Chiara Amadori (ADI Pavia), Giovanni Comazzetto (ADI Padova), Annalisa Contato (ADI Palermo), Diletta Danieli (ADI Verona) e Michela Del Pasqua (ADI Lecce)  sono stati eletti rappresentanti dei dottorandi nei senati accademici di, rispettivamente, Università di Pavia, Università di Padova, Università di Palermo, Università di Verona e Università del Salento.

Negli atenei del Nord come in quelli del Sud Italia, i dottorandi – e assegnisti di ricerca, nel caso dell’Università di Palermo – hanno ancora una volta riconosciuto nell’ADI una forza in grado di portare la loro voce nelle sedi istituzionali in cui si prendono decisioni chiave per il loro percorso accademico e biografico.

In tutte queste sedi, i rappresentanti ADI continueranno a portare avanti sia le battaglie storiche dell’Associazione (copertura di tutti i posti con borsa di studio, abolizione delle tasse per l’accesso e la frequenza ai corsi, innalzamento dell’importo della borsa, ampliamento degli spazi di rappresentanza, la creazione di prospettive all’interno del mondo accademico e la valorizzazione del titolo anche al di fuori dell’Università) sia le vertenze più recenti, legate alle trasformazioni normative degli ultimi anni (estensione a tutti i dottorandi dell’accesso ai fondi per mobilità in Italia e all’estero, possibilità di richiedere la proroga per la consegna della tesi di dottorato, estensione anche ai dottorandi dell’indennità di disoccupazione), mettendo a frutto la doppia articolazione, locale e nazionale che ci caratterizza.

Facciamo dunque il nostro in bocca al lupo a Chiara, Giovanni, Annalisa, Diletta e Michela per l’inizio di questo impegnativo percorso e invitiamo tutti i colleghi a seguire, confrontarsi e stimolare i loro nuovi rappresentanti in Senato accademico al fine di rendere quanto più efficace possibile questo straordinario strumento che è la rappresentanza.