Negli scorsi giorni la stampa ha riservato un'insolita attenzione all’Università e alla Ricerca, dedicando ampio spazio all’analisi dei numerosi problemi del settore e alle proposte per possibili soluzioni. Nel dibattito che si è generato, tuttavia, si avverte la presenza di un convitato di pietra: il dottorato di ricerca, il grande malato dell’Università italiana.

In questi afosi giorni d'estate negli uffici del MIUR sembra manifestarsi una intensa attività ectoplasmatica. Dopo l'apparizione degli animali fantastici dei dottorati "innovativi" e la macchina del tempo delle inderogabili deroghe, l'ennesimo mistero scuote i corridoi di Viale Trastevere: la scomparsa del tavolo di confronto su dottorato e scuola promesso all'ADI.

Ma cosa sta succedendo al ministero?

La data di domani, 1 luglio 2017, marca uno spartiacque nella vita dei precari dell’università e della ricerca. Grazie alla batttaglia condotta da ADI e FLC-CGIL negli scorsi anni, infatti, i dottorandi borsisti e gli assegnisti di ricerca che rimaranno disoccupati da domani potranno usufruire dell’indennità di disoccupazione DIS-COLL.