DOTTORATO, RICERCA E CONGEDI: NO ALL’ARBITRIO DELLE RAGIONERIE, SI APPLICHI LA NORMATIVA, SI VERSINO I CONTRIBUTI AI PhD!

Come associazione di rappresentanza della categoria dottorale, siamo sempre lieti del fatto che i maggiori organi di stampa nazionali trattino del dottorato di ricerca, e in particolare stavolta, sulla scia di un articolo dal titolo Congedi retribuiti per dottorato: a pensar male si fa peccato?, delle aspettative di cui può beneficiare il dipendente pubblico impegnato in attività di ricerca nel comparto pubblico, in Italia e all’estero.

20 Marzo Giornata di mobilitazione nazionale

L'ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di ricerca in Italia condivide, sostiene e partecipa convintamente alle iniziative di mobilitazione del prossimo 20 marzo 2025, nello spirito unitario promosso dagli Stati di agitazione dell’università. Pubblichiamo quindi il loro comunicato e la lista delle iniziative (in aggiornamento) che si terranno nei diversi atenei, organizzate dalle assemblee precarie universitarie, assemblee di Ateneo, coordinamenti e comitati universitari nei diversi territori.

Compatibilità tra dottorato, postdoc e percorsi di abilitazione all’insegnamento

Dopo mesi di inaccettabili attese e relative incertezze, il 24 febbraio il Ministero ha pubblicato l'agognato atto normativo inerente all'attivazione del secondo ciclo di percorsi abilitanti all'insegnamento da 60, 36 e 30 CFU (D.M. 156/2025). Tale decreto era fortemente atteso anche dalla componente dottorale e post dottorato vincitrice del concorso PNRR1 in assenza di abilitazione, che potrà così completare la propria formazione professionale per l'immissione in ruolo a tempo indeterminato.

Contratto di ricerca e bando per «ricercatori internazionali» post-doc: istruzioni per l’uso

Il 29 giugno 2022 veniva approvata la L. 79/2022, contenente misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). La norma, per dare applicazione alla riforma della carriera dei ricercatori richiesta dalla milestone 4.2 del PNRR, ha modificato la L. 240/2010, la cosiddetta “legge Gelmini”, convertendo in legge il D.L.

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