In data 5 marzo, è stata presentata dalle Senatrici Petraglia (SEL) e De Pretis (SEL), a seguito di un confronto con l’ADI, un’interrogazione rivolta ai Ministri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in cui si chiede al MEF di sbloccare nel più breve tempo possibile i fondi che la Regione Puglia ha da tempo destinato al pagamento delle borse integrative per i dottorandi del 25° e il 26° ciclo di tutte le università pugliesi.
Dopo aver provveduto al pagamento della prima tranche delle borse, la Regione Puglia non può ora procedere all’erogazione dei saldi a causa della natura dei fondi utilizzati dall’ente a sostegno del dottorato senza borsa. Sebbene il contesto di riferimento sia quello dei fondi comunitari e del Programma Operativo Regionale (POR), i finanziamenti utilizzati per coprire il 25° e il 26° ciclo dei dottorati pugliesi appartengono alla categoria delle cosiddette risorse "liberate", vale a dire linee di bilancio rese nuovamente disponibili dall'incameramento di rimborsi comunitari e statali relativi ai progetti inseriti nella programmazione comunitaria. Le risorse liberate sono soggette, purtroppo, ai vincoli del Patto di Stabilità.
A causa di questi vincoli, 80 colleghi attendono dalla metà del 2014 il saldo delle rispettive borse, con pesanti ripercussioni sulle loro condizioni di vita e di ricerca.
Chiediamo con forza che il MEF proceda rapidamente a sbloccare i circa 2 milioni di euro necessari al saldo del 25° e del 26° ciclo, autorizzando la Regione alla relativa spesa, affinché non siano vanificati gli effetti di politiche lungimiranti e meritorie perseguite nel corso di questi anni. Da quasi un decennio, infatti, la Regione Puglia interviene con proprie risorse per fornire un sostegno a tutti i dottorandi pugliesi meritevoli ma sprovvisti di borsa ministeriale. A partire dal 2007, solo per il finanziamento delle borse integrative ai dottorandi non coperti da borsa ministeriale,la Regione ha erogato oltre 43 milioni di euro.
Sul piano politico e sociale, riteniamo molto grave la responsabilità del MEF che, perseguendo meri obiettivi di equilibrio di bilancio, va sacrificando alla logica dell’austerità politiche lungimiranti e di equità sociale come quelle perseguite in questi anni dalla Regione Puglia a sostegno della Ricerca e dei giovani ricercatori.
Pubblicato Mar, 24/03/2015 - 19:57