Valorizzazione del titolo di Dottore di Ricerca. Bene l’apertura dal MIUR. Siamo disponibili al confronto sui singoli provvedimenti

Pubblichiamo il comunicato stampa ADI in risposta alla recenti dichiarazioni (leggi qui) del Sottosegretario On. Davide Faraone.

Apprendiamo a mezzo stampa della significativa apertura da parte del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nella figura del Sottosegretario On. Davide Faraone, a una serie di interventi per la valorizzazione del titolo di Dottore di Ricerca nella Pubblica Amministrazione, nella Scuola e nel mondo delle imprese.

Esprimiamo il nostro apprezzamento per le dichiarazioni del Sottosegretario, che riprendono rivendicazioni di lungo corso dell’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani.

Sottolineiamo, però, come la valorizzazione del titolo nel mercato del lavoro vada necessariamente accompagnata da misure incisive e non più rinviabili a favore del sistema accademico nazionale, come il rifinanziamento strutturale dell’Università e la riforma del reclutamento di giovani ricercatori a partire dalla semplificazione delle figure pre-ruolo e dal superamento dell'assegno di ricerca. 

Sul versante della valorizzazione del titolo di dottore di ricerca, auspichiamo che i ministeri lavorino di concerto su una tematica così trasversale, costruendo politiche "a più mani" e coordinando le rispettive competenze fuori da una logica di compartimenti stagni. La Legge Delega sulla Pubblica Amministrazione e le dichiarazioni del Sottosegretario Faraone ci appaiono segnali incoraggianti in tal senso.

Sarà decisiva, a questo punto, la traduzione di tali aperture in interventi specifici. 

In primo luogo, siamo interessati a seguire in modo puntuale l'intero processo di decretazione relativo alla delega sulla pubblica amministrazione, con l'obiettivo di attribuire alle competenze dei dottori di ricerca un valore fondamentale nella struttura della PA. 

Occorre poi far pesare il dottorato di ricerca nell’accesso all’insegnamento e incentivare l’assunzione di dottori di ricerca da parte delle imprese – anche alla luce dell’inefficacia finora mostrata del dispositivo dei dottorati industriali secondo quanto previsto dal DM 45/2013.

Ricordiamo inoltre che un effettivo percorso di valorizzazione del titolo di dottore di ricerca va costruito anche "a monte", attraverso il rafforzamento dei percorsi formativi e professionalizzanti nel dottorato italiano e il miglioramento concreto delle condizioni di vita e di ricerca dei giovani ricercatori che intraprendono tali percorsi.

Ribadiamo quindi la nostra disponibilità al confronto nel merito, pronti a valutare punto per punto gli interventi che si intendono realizzare.

 


Rassegna stampa

La Stampa, Flavia Amabile, "Il futuro dei dottori di ricerca fra polemiche e applausi", 14 luglio 2015