Elezioni CNSU 2025 – ADI conquista un risultato storico: 2.558 voti per Claudia Migliazza, nuova rappresentante nazionale dei dottorandi e delle dottorande

Roma, 06 giugno - L’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia (ADI) annuncia con orgoglio l’elezione di Claudia Migliazza a rappresentante nazionale dei dottorandi e delle dottorande nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU). Con 2.558 preferenze, ADI realizza il più grande risultato elettorale della sua storia e ottiene per l’ottava volta consecutiva la rappresentanza nazionale della componente dottorale.
 
Claudia Migliazza è anche, con il 77,47% dei voti validi, la rappresentante più votata di sempre in un’elezione competitiva.
 
Un risultato che non è solo numerico, ma politico e culturale: la comunità delle dottorande e dei dottorandi ha scelto di unirsi attorno a una visione chiara e coerente. Una visione che rifiuta le riforme precarizzanti e ogni tentativo di piegare la libertà della ricerca all’arbitrio politico o agli interessi economici. Una visione che difende la dignità del lavoro di ricerca, i diritti acquisiti, le tutele conquistate attraverso anni di mobilitazione, proposta e confronto istituzionale.
 
«Questo voto è un messaggio chiaro a chi, in questi giorni, ha messo in bocca ai dottorandi e alle dottorande d’Italia parole che non intendono pronunciare. Un messaggio chiaro per una ricerca pubblica libera dalla precarietà e dalla soggezione alle più retrive logiche di potere. Questo risultato afferma una comunità viva, consapevole, che chiede voce e rispetto, e che ADI continuerà a rappresentare con determinazione nelle sedi istituzionali.»
 
ADI si conferma così l’unica organizzazione capace di rappresentare con autorevolezza e continuità la voce dei dottorandi e delle dottorande nel più alto organo di rappresentanza studentesca del Paese.
 
In un contesto in cui il diritto alla ricerca e alla formazione avanzata è messo in discussione da politiche miopi e disegni di riforma regressivi, la partecipazione e il consenso ricevuto rappresentano un segnale politico inequivocabile: c’è una generazione che vuole contare, decidere, costruire. Una generazione che non si rassegna alla marginalità e alla precarietà.
 
ADI continuerà a essere la casa comune di questa generazione di ricercatori e ricercatrici: organizzata, competente, determinata.
Perché immaginare il futuro della ricerca significa anche difenderne le fondamenta nel presente.