Abolire le tasse di iscrizione e di frequenza per i dottorandi

Svolgere un lavoro di ricerca di alta qualità, fare didattica, esami e attività di tutoraggio per gli studenti (in forma completamente gratuita), organizzare conferenze e seminari, magari senza avere la borsa, il tutto dovendo anche pagare onerose tasse di iscrizione e di frequenza al dottorato? Se la cosa non ti torna hai ragione: semplicemente non ha senso. Come se non bastasse, le nostre indagini annuali sul dottorato hanno messo in luce per la prima volta un fatto drammatico: quando si tratta di tassare i dottorandi ogni ateneo fa un po’ come gli pare, spesso imponendo il pagamento di cifre altissime, che gravano soprattutto sui dottorandi senza borsa, senza prevedere nemmeno una variazione progressiva della tassazione in base all’ISEE. Un ateneo può arrivare a far pagare anche 2.000 euro all’anno di tasse a un singolo dottorando: una realtà a lungo ignorata che abbiamo posto all’attenzione del MIUR. Per questo l’ADI ha fatto e continua a fare dell’abolizione delle tasse per tutti i dottorandi una delle sue principali battaglie, dentro e fuori il CNSU.

 

Cosa abbiamo fatto

La nostra mozione in CNSU per l’esenzione dalla tassazione per l’accesso e la frequenza ai corsi di dottorato è stata la base per numerose vertenze condotte dalle sedi locali ADI: alcune sono tuttora in corso, in altri casi (Università del Salento, Sassari e Padova) abbiamo già centrato l’obiettivo. Si tratta di precedenti importanti per dare seguito a questa fondamentale battaglia a livello nazionale. Nel documento approvato dal CUN sulla semplificazione della normativa sul dottorato, inoltre, abbiamo fatto inserire l’esenzione dalle tasse fra i criteri fondamentali per la valutazione ex-post dei corsi di dottorati - in base alla quale viene stabilita la ripartizione dei finanziamenti tra i diversi atenei - come disincentivo a imporre forme di tassazione per i dottorandi con o senza borsa.

 

Cosa vogliamo fare

La mozione adottata all’unanimità dal CNSU e i concreti precedenti stabiliti negli atenei di Lecce, Sassari e Padova sono dei successi significativi. Tuttavia, la strada per l’abolizione della tassazione per tutti i dottorandi è ancora lunga e richiede un preciso intervento da parte del MIUR. Per stimolarlo, intendiamo proseguire nel lavoro di spinta dal basso, moltiplicando i casi di esonero dal pagamento delle tasse in quante più università possibile.