intervista
L'ADI intervista Christian Raimo sugli effetti del Coronavirus nella società e sul ruolo della ricerca. Lo scrittore condivide e sposa le richieste dell'ADI sull'estensione di ammortizzatori sociali anche per i precari della ricerca e le richieste di proroga per dottorandi e assegnisti. Come sostiene egli stesso, la società futura sarà basata sulla conoscenza ed abbiamo bisogno di più studiosi e più figure che lavorano nella ricerca, sia pubblica che privata.
Pubblicato Mer, 13/05/2020 - 10:26
L’ADI intervista Riccardo Bellofiore e Giovanna Vertova, curatori e autori di “Ai confini della docenza. Per la critica dell’Università”. I due autori ripercorrono l'insidioso percorso che scuola e università hanno attraversato con riforme sempre più ispirate a un disegno d'ispirazione neoliberista, spiegano le conseguenze del precariato sulla libertà e sulla qualità della ricerca scientifica ed espongono quali sono i principali problemi del dottorato in Italia.
Pubblicato Mer, 22/05/2019 - 08:51
L’ADI intervista Gareth O’Neill, Presidente di Eurodoc, Consiglio Europeo dei dottorandi e dottori di ricerca. O’Neill commenta il recente cambio nome dell’ADI alla luce della crescente xenofobia che si sta diffondendo in molti Paesi europei ed illustra le iniziative e le modalità d’azione della federazione. Secondo il Presidente di Eurodoc, è solo lavorando insieme che le associazioni nazionali riescono a rafforzare la voce dei ricercatori che rappresentano anche a livello internazionale.
Pubblicato Gio, 28/03/2019 - 18:31
L’ADI intervista Matteo Cosulich, professore genovese di Diritto pubblico all’Università di Trento sul tema del regionalismo differenziato. Secondo il prof. Cosulich, le chiusure localistiche finirebbero per inaridire la ricerca e quindi l’Università che da essa trae la sua linfa vitale.
Pubblicato Lun, 11/03/2019 - 07:36
L’ADI intervista Gianfranco Viesti, professore di economia all’Università di Bari. Secondo il prof. Viesti, le politiche universitarie del governo penalizzano ancora gli atenei del Mezzogiorno, con gravi conseguenze sul numero di studenti iscritti, sulle concrete possibilità di studio di alcuni ragazzi del Sud Italia e sull’intero tessuto sociale ed economico del territorio.
Pubblicato Lun, 14/01/2019 - 10:29