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Incontro pubblico il 4 marzo: «Ricerca è Lavoro. Possiamo cambiare l’università italiana?»

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L'ADI è lieta di invitarvi all’incontro pubblico “RICERCA è LAVORO: Possiamo cambiare l’università italiana?” che si terrà in data 4 marzo, dalle 13.30 alle 17.30, presso l’Università degli Studi Napoli Federico II, Aula De Sanctis, corso Umberto I. Interverranno: Lorenzo Fioramonti, Viceministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; Francesco Verducci, Senatore della Repubblica; Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente CRUI; Matteo Piolatto, Segretario Nazionale ADI; Pino Di Lullo, Flc Cgil Nazionale.

Dalla Legge di Bilancio un’Università più precaria

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Il combinato disposto delle norme previste nella Legge di Bilancio 2019 lega il reclutamento di docenti e ricercatori universitari al filo sottile dell’andamento del ciclo economico e delle valutazioni dei tecnici di Bruxelles e rischia di incrementare ulteriormente la percentuale di precari nell’Università italiana.

Stabilizzazione, reclutamento e riforma del preruolo: l’assegno di ricerca dopo il TAR

Stabilizzazione, reclutamento e riforma del preruolo: l’assegno di ricerca dopo il TAR

Gli assegni di ricerca concorrono alla maturazione del requisito alle tre annualità di contratto necessarie per accedere alla stabilizzazione nel pubblico impiego. È quanto affermano i giudici del TAR del Lazio che si sono pronunciati, in seguito alla denuncia di un ricercatore dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare, in merito all’interpretazione dell'articolo 20 del D.Lgs. 75/2017 attuativo della riforma Madia.

Ricercatori Determinati: per il futuro dell’Università pubblica in Italia

Ricercatori Determinati: per il futuro dell’Università pubblica in Italia

Alla fine del 2010 negli atenei italiani insegnavano 56.000 docenti. A otto anni di distanza dall’approvazione della Legge Gelmini, l’organico delle università si è ridotto a 50.000 strutturati. Nel frattempo sono esplose le forme di lavoro atipiche e a tempo determinato: a 3.500 ricercatori di tipo A e 2.500 di tipo B si affiancano quasi 15.000 assegnisti di ricerca. Si tratta di personale necessario per garantire in tutti gli atenei il mantenimento di normali livelli di ricerca e didattica,  e in alcuni contesti persino per lo svolgimento del lavoro amministrativo.

La precarietà uccide la ricerca: una risposta ai dirigenti degli IRCCS

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Il 14 luglio il “Decreto Dignità” (D.L. 87/2018) è entrato in vigore a seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. In attesa della conversione in legge da parte del Parlamento, le polemiche sui contenuti del provvedimento non sono cessate e hanno toccato inaspettatamente anche il mondo della ricerca.

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