7 novembre, mobilitazione nazionale sul FIT

7 novembre, mobilitazione nazionale sul FIT

Secondo alcune indiscrezioni, tra i contenuti della Legge di Stabilità vi sarebbero numerose modifiche anche per quanto riguarda il FIT, il percorso di accesso all'insegnamento delineato con la Legge 107/2015 (Buona Scuola).

Le modifiche previste al D.Lgs. 59/2017, che istituisce il FIT, sono numerose e ancora poco chiare, ma non mancano gli elementi di criticità. Dopo mesi in cui si è discusso di abolizione del requisito dei 24 CFU, infatti, i corsi sembrerebbero tornare ad essere un requisito necessario. Nel frattempo gli Atenei, nella totale incertezza in merito, non hanno ancora avviato i corsi all’inizio di quest’anno accademico. Il percorso triennale FIT viene poi limitato ad un solo anno, ma non è chiaro come sarà strutturato e se sarà in grado di assicurare la qualità dei futuri insegnanti. È del tutto inaccettabile, infine, il vincolo di poter partecipare al concorso su una singola classe di insegnamento.

"Numerosi studenti, laureati e dottori di ricerca vivono nell’incertezza di quello che sarà il loro futuro e del percorso da intraprendere per poter accedere all’insegnamento. Chiarezza e concorso immediato: per questo il 7 Novembre saremo in piazza.”, dichiara Alessio Bottalico, coordinatore nazionale di Link - Coordinamento Universitario.

Francesco Sinopoli, segretario della FLC CGIL ricorda: “Il MIUR quest’anno non è riuscito ad assegnare l’intero contingente delle assunzioni e più di 32.000 posti sono rimasti vacanti. Una situazione senza precedenti che segna una sconfitta per la scuola e per i lavoratori precari. Serve un cambio di passo con misure straordinarie che permettano di avere i docenti abilitati già assunti in cattedra il prossimo settembre. Il turn-over nella scuola è in crescita e aumenterà, anche per effetto di “quota cento”: bisogna accelerare sul FIT e semplificarne il percorso, senza sacrificare la qualità. Ai laureati e ai dottori di ricerca che vogliono insegnare vanno garantiti concorsi regolari e una formazione in ingresso di alto livello: i saperi e le competenze didattiche e metodologiche sono gli ingredienti irrinunciabili della professione docente".

"Pretendiamo modalità e tempistiche certe per il reclutamento nella scuola che migliaia di colleghi aspettano ormai da troppo tempo.", dichiara Giuseppe Montalbano, segretario di ADI, Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani. "Il dottorato di ricerca deve essere adeguatamente valorizzato nell'accesso alla professione docente: se questo governo vuole rimettere in discussione il FIT vogliamo che si apra subito un confronto con gli studenti, i dottorandi e i lavoratori: non siamo più disposti a farci prendere in giro”.

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