Giulio è scomparso nel nulla il 25 gennaio 2016. Svanito nella metropolitana, è riapparso all’improvviso nove giorni dopo, il 3 febbraio 2016, con evidenti segni di tortura sul corpo e privo di vita. Anche le informazioni relative a quei nove giorni sembrano essere svanite nel nulla, e quello che c’è è stato raffazzonato come quando si cerca di riassemblare un puzzle a cui mancano tanti, troppi pezzi.
Per aiutare nella ricerca della verità, il quotidiano La Repubblica insieme a Paola e Claudio Regeni e alla loro avvocata Alessandra Ballerini, ha lanciato la piattaforma RegeniFiles per cercare di reperire quante più informazioni possibili circa gli eventi legati alla morte di Giulio Regeni.
La piattaforma è stata sviluppata seguendo come esempio il software GlobalLeaks dell’agenzia no-profit italiana Hermes Center. Come il suo predecessore, RegeniFiles garantirà l’anonimato di tutti coloro che collaboreranno inviando informazioni o documenti utili all’accertamento della verità sull’omicidio di Giulio Regeni. L’anonimato è garantito grazie a una fitta rete di server, la rete Tor, che impedisce a chiunque, anche a chi gestisce o legge le segnalazioni, di identificare il mittente.
Come i genitori di Giulio, ci auguriamo che questo nuovo strumento possa spingere tutti coloro che conoscono un pezzo di Verità, ma che finora hanno taciuto per timore del regime di Al Sisi, a condividere informazioni preziose sulla piattaforma. Condividiamo l’appello lanciato dai genitori di Giulio sulle pagine del quotidiano: «Ci rivolgiamo, invitando chiunque abbia informazioni utili a scrivere a Regenifiles - a tutti quelli che sanno e che non hanno ancora osato parlare. Abbiamo bisogno della vostra memoria, della vostra coscienza, del vostro coraggio. Abbiamo bisogno di sapere. E poi di capire. Giulio è stato seguito per mesi, spiato, tradito, è stato catturato, trascinato, spostato, umiliato, torturato e infine ucciso da moltissime mani. E davanti a molteplici osservatori. Siamo certi che queste persone non hanno potuto dimenticare. La consapevolezza di aver partecipato o assistito al compiersi di tutto il male del mondo divorerà le loro coscienze. Alcuni stanno perdendo il sonno, altri la ragione. Sappiamo che hanno paura ma ora possiamo grazie alla piattaforma creata e messa a disposizione dal quotidiano Repubblica garantire anonimato e totale sicurezza per chi ha qualsiasi informazione utile sulla scomparsa, le torture, l'uccisione di Giulio. Solo condividendo con noi ricordi e notizie troverete e ci consentire di avere pace. Noi garantiremo la vostra sicurezza e la segretezza della vostra identità. Aiutateci ad avere giustizia». L'appello è stato in seguito rilanciato anche dal Presidente della Camera, Roberto Fico, e dall’emittente Al Jazeera.
L’ADI invita a diffondere la notizia di questo nuovo strumento perché è giunto il momento di rendere finalmente Giustizia al nostro collega Giulio.
Pubblicato Lun, 02/12/2019 - 15:48
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