Decreto PAS | Nel comunicato PAS per PhDs e Concorsi Scuola: sintesi dell'intesa MIUR - sindacati abbiamo sintezzato gli esiti dell'accordo tra MIUR e sindacati sulle modifiche al sistema di reclutamento nella scuola secondaria, che abbiamo poi analizzato e commentato successivamente nel comunicato PAS per PhDs e Concorsi Scuola: l’analisi e il commento dell’ADI. Oggi, torniamo sul tema per descrivere le novità contenute in un'anteprima del decreto legge appena diffusa da Orizzonte Scuola.
Orizzonte Scuola ha pubblicato l'anteprima del decreto legge che modifica il reclutamento della scuola secondaria, dove troviamo delle novità anche per chi ha conseguito il titolo di dottorato di ricerca. Viene introdotto infatti un percorso abilitante formativo straordinario (PAS), a cui possono accedere anche i dottori di ricerca, oltre a un concorso straordinario riservato ai docenti con tre anni di servizio.
Nei fatti, si conferma dunque l’intesa fra Miur e sindacati dell’11 giugno, di cui abbiamo riassunto i punti essenziali nel nostro comunicato dello scorso 12 giugno (clicca qui per leggere il comunicato). Ricordiamo che tali modifiche si aggiungono al quadro già disciplinato dal D.Lgs. 59/2017, che prevede un concorso ordinario a cui possono accedere:
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coloro con titolo di accesso in una classe di concorso (secondo le tabelle del dpr 19/2016 e successivi aggiornamenti del DM 259/2017) e i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e didattiche;
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i docenti in possesso di abilitazione;
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i docenti con 3 anni di servizio, negli ultimi 8 anni, di cui uno specifico nella classe di concorso scelta per la partecipazione al concorso.
PAS e concorso straordinario saranno percorsi in aggiunta ad esso.
Il testo probabilmente verrà discusso durante il Consiglio dei Ministri della prossima settimana. Riassumiamo i contenuti principali della bozza.
Definito nell'art.1 della bozza del decreto, al PAS potranno accedere:
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dottori di ricerca, anche senza servizio;
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docenti con 3 anni di servizio, svolti tra il 2011/2012 e il 2018/2019 (anche non continuativi), nelle scuole secondarie statali, paritarie o nei centri di formazione professionale (cfp) negli anni per l'assolvimento dell'obbligo formativo e purché il servizio sia riconducibile ad una cdc (classe di concorso).
Ricordiamo che per anno di servizio si intende il servizio svolto per almeno 180 giorni in un anno scolastico, oppure servizio continuativo dal 1 febbraio al termine degli scrutini.
Si potrà fare domanda in una sola regione e per una sola classe di concorso.
Il bando sarà una tantum ma, a causa dell'elevato numero di partecipanti, nella bozza si precisa che il PAS verrà suddiviso in più cicli annuali, sino all'esaurimento dei partecipanti. Come avevamo già scritto nella nostra analisi e commento al PAS, la forte instabilità politica ha causato innumerevoli modifiche al reclutamento dei docenti nella scuola negli ultimi anni, ci auguriamo che stavolta non avvenga l’ennesimo cambio di rotta e che vengano attivati tutti i cicli necessari per soddisfare l’intera platea. Come ADI avevamo proposto al Miur che l’ordine di accesso fosse stabilito da una graduatoria per titoli e servizio, accogliamo con favore che questo suggerimento sia presente nella bozza del decreto. In tale graduatoria avranno la priorità coloro che non sono ancora abilitati e coloro che hanno interrotto un precedente percorso di abilitazione per motivi di salute o maternità.
Come avevamo già anticipato, il PAS non dà diritto al ruolo ma solo all'abilitazione, titolo utile per iscriversi nella II fascia delle graduatorie d’istituto (GI). Per ottenere il ruolo sarà necessario superare un concorso.
Si conferma anche che il costo dei PAS sarà a carico dei corsisti. In passato il costo è stato stabilito dai singoli atenei, con cifre comprese tra i 2000 e i 3000 euro. Abbiamo già chiesto al Miur che, in analogia con quanto previsto per i corsi di laurea, siano previste delle riduzioni per fasce di reddito. Riteniamo, inoltre, che il costo debba essere inferiore e definito dal MIUR per evitare disparità territoriali.
Definito nell'art.2 della bozza, è un concorso riservato ai docenti con 3 anni di servizio, svolti tra il 2011/2012 e il 2018/2019 (anche non continuativi), esclusivamente nelle scuola statali.
I posti per i concorsi della secondaria saranno suddivisi secondo le seguenti percentuali: 50% per il concorso ordinario e 50% per lo straordinario.
Si può partecipare in un'unica regione, per una sola classe di concorso oppure per sostegno, purché uno dei 3 anni sia specifico sul posto per cui si concorre. Per sostegno è chiesto, come sempre, anche il possesso della specializzazione su sostegno (comunemente noto anche come "TFA sostegno").
Le prove saranno due:
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una prova scritta computer-based, considerata superata dai candidati che conseguiranno un punteggio di almeno 6/10;
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un orale non selettivo, a cui accederanno coloro che hanno superato la prova scritta.
La graduatoria di merito sarà formata dal punteggio ottenuto nelle due prove, cui si aggiungeranno la valutazione dei titoli e del servizio pregresso. Solo i vincitori (cioè coloro che si collocheranno in posizione utile in graduatoria) conseguiranno sia ruolo che abilitazione. A differenza del concorso ordinario, gli idonei non vincitori non otterranno l’abilitazione.
Le graduatorie del concorso straordinario avranno validità triennale.
La bozza del decreto prevede che entrambi i percorsi siano banditi entro il 2019.
Pubblicato Ven, 26/07/2019 - 11:45
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