Dopo la pubblicazione del DM 92/2019 e del DM del 21 febbraio 2019, vari atenei stanno pubblicando i bandi per il IV corso di specializzazione sul sostegno, noto informalmente anche come TFA sostegno. Il Miur ha chiesto al MEF l’autorizzazione per bandire 40000 posti suddivisi in tre anni, in questo IV ciclo i posti banditi sono 14.224 in totale.
Tale percorso universitario permette di conseguire il titolo di specializzazione su sostegno, il quale consente di:
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avere la priorità sulle supplenze per sostegno su tutti i non specializzati;
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poter partecipare ai futuri concorsi per diventare docenti di ruolo su sostegno.
Osserviamo che la specializzazione non garantisce una corsia preferenziale per l’immissione in ruolo su materia. Infatti i docenti su sostegno possono chiedere il passaggio su cattedra solo se in possesso dell’abilitazione sulla specifica classe (v. art.4 del CCNI), che d’ora in poi si otterrà attraverso il superamento delle prove del concorso. Fino ad ora i docenti di ruolo su sostegno avevano anche l'abilitazione su materia, poiché quest’ultima era titolo necessario per specializzarsi su sostegno, perciò dopo 5 anni di ruolo su sostegno potevano chiedere il passaggio su materia. Ma, a differenza dei cicli precedenti, nella scuola secondaria ora potranno partecipare ai corsi di specializzazione su sostegno anche coloro che possiedono uno dei seguenti requisiti:
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titolo di studio idoneo per l’insegnamento in una classe di concorso (laurea di II livello + eventuali esami/CFU specifici, come stabilito nelle tabelle del dpr 19/2016 e DM 259/2017) + i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e didattiche;
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diploma tecnico o professionale idoneo per l’accesso agli insegnamenti tecnico pratici (ITP);
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3 anni di servizio svolti negli ultimi 8 anni.
La selezione per l’accesso al corso di specializzazione è composta da tre prove: test preliminare (15 aprile per la Scuola dell’infanzia e per la scuola primaria, 16 aprile per la scuola secondaria), prova scritta e orale. Le date della prova scritta e dell’orale sono stabilite autonomamente dai singoli atenei e indicate nei loro bandi, così come i costi di accesso alla selezione, i quali si aggirano tra i 100 e 200 euro.
È possibile partecipare per tutte le procedure in cui si possiedono i requisiti di accesso.
Chi supera le prove e si colloca in graduatoria entro il numero dei posti banditi ha diritto ad accedere al corso di specializzazione, che si dovrà concludere entro marzo 2020.
Essendo un percorso universitario di 60 CFU, il corso di specializzazione su sostegno è incompatibile con l’iscrizione ad un dottorato di ricerca (v. Regio Decreto 1592/1933, art. 142 e DM 249/2010, art.3, comma 6). I dottorandi avranno comunque la possibilità di partecipare alle selezioni ma, se dovessero risultare in posizione utile in graduatoria, non potrebbero iscriversi alla specializzazione.
Nel corso di specializzazione su sostegno è richiesto l’obbligo di frequenza per gli insegnamenti, i laboratori e il tirocinio, le assenze sono accettate solo per gli insegnamenti, nella percentuale del 20%. Per venire incontro alle esigenze lavorative di molti specializzandi, come già avvenuto in passato molti atenei organizzeranno le attività prevalentemente in orari e giorni che possano rendere compatibile lo svolgimento contemporaneo del servizio a scuola. I costi di iscrizione al percorso sono stabiliti dai singoli atenei, si può andare dai 2500 ai 4000 euro.
L’ADI ha rilevato diverse criticità e, nella seduta del CNSU del 12 e 13 marzo, ha presentato una mozione con le seguenti proposte.
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Diminuire i costi di iscrizione ai corsi di specializzazione sul sostegno imponendo agli atenei un vincolo sul costo massimo e di considerare la variazione del contributo in funzione dell’ISEE come avviene per i corsi di laurea e di laurea magistrale. A tal proposito ricordiamo che a febbraio abbiamo lanciato una petizione firmata con FLC-CGIL e Link.
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Diminuire i costi di iscrizione alle prove per il corso di specializzazione sul sostegno imponendo agli atenei un vincolo sul costo massimo, similmente a quanto fatto per i 24 CFU.
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Confermare ai dottorandi la possibilità di scegliere se congelare il percorso di specializzazione oppure il dottorato di ricerca. Tale scelta era stata possibile per il II ciclo di TFA (v. nota del 29 dicembre 2014, n. 20175), chiediamo quindi che si confermi la possibilità della doppia scelta anche per il corso di specializzazione su sostegno. Il congelamento del corso di specializzazione consente di iscriversi in sovrannumero al ciclo di specializzazione successivo, senza sostenere nuovamente le prove. Salvo nuove modifiche del percorso di reclutamento della secondaria, nei prossimi due anni dovrebbero essere previsti altri due cicli.
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Inserire il dottorato di ricerca fra i titoli valutabili in tutti gli atenei.
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Confermare il congelamento del corso di specializzazione per gravi motivi di salute (v. nota del 29 dicembre 2014, n. 20175).
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Permettere alle specializzande in maternità di scegliere se congelare il percorso di specializzazione oppure di permettere l’iscrizione al percorso senza obbligo di frequenza sugli insegnamenti e consentendo la frequenza dei laboratori e del tirocinio.
TFA Sostegno 2019
Pubblicato Mer, 27/03/2019 - 06:30
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