Università di Foggia: 1500 euro di tasse sul dottorato

Università di Foggia: 1500 euro di tasse sul dottorato

Ancora brutte notizie per i dottorandi. Dopo l’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, un altro ateneo ha deciso di sfruttare la possibilità offerta dal DM 45/2013 e imporre una pesante tassa di iscrizione su tutti i dottorandi vincitori di borsa di studio.

A seguito dell'approvazione del nuovo regolamento tasse e contributi, l'Università degli Studi di Foggia si prepara ad esigere da tutti i dottorandi borsisti una tassa per l'iscrizione ai corsi di dottorato pari a 1500 euro, senza alcuna graduazione in base all'ISEE. Il regolamento è stato approvato il 25 luglio scorso ed è in vigore dal 1° agosto.

La storia della "tassa sul talento" si arricchisce dunque di una nuova puntata. I colleghi di Foggia, iscritti al XXXIII ciclo, infatti, si troveranno a pagare una tassazione pari ad una mensilità e mezza della propria borsa di studio.

Fortunatamente, grazie al tempestivo impegno della sede ADI di Foggia, e alla risposta positiva delle autorità accademiche e del rettore, prof.  Maurizio Ricci, i dottorandi del XXXI e XXXII ciclo sono esclusi dall'applicazione retroattiva della norma, e non pagheranno alcuna tassa. Insieme ai colleghi di ADI Foggia, inoltre, l'ateneo sta valutando alcune misure per sterilizzare l'aumento della tassazione. Ci auguriamo che questo possa segnare un ripensamento e che si possa tornare al più presto alla completa abolizione della tassazione sul dottorato.

ADI ribadisce il suo impegno contro la tassazione sul dottorato, una misura profondamente iniqua e che pone in serio pericolo la formazione dei giovani ricercatori. Dopo l'abolizione della tassazione per tutti i dottorandi senza borsa, il risultato che abbiamo ottenuto a Foggia è senz'altro importante, ma non è accettabile che esistano colleghi costretti a pagare per poter lavorare nell'Università.

È per questo che chiediamo al governo che l'abolizione delle tasse universitarie sia estesa ai dottorandi borsisti. I fondi richiesti per questa misura sono pochi: il governo non può lasciarsi sfuggire la possibilità di riconoscere finalmente il dottorato come momento formativo cruciale per una generazione al servizio dell'innovazione, per il futuro di questo paese.