#ricercaèfuturo: 3 modeste proposte per migliorare il piano di reclutamento previsto dal governo

#ricercaèfuturo: 3 modeste proposte per migliorare il piano di reclutamento previsto dal governo

Venerdì 10 novembre ADI e altre quattro organizzazioni rappresentative dei personale universitario, ARTeD, CRNSU, Rete29Aprile e FLC-CGIL, hanno inviato alle competenti commissioni di Camera e Senato una serie di proposte volte a rafforzare e migliorare il piano di reclutamento di 1600 ricercatori proposto dal governo nel "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020" (DDL S.2690 in esame nelle commissioni del Senato).

Le nostre proposte mirano ad ampliare il piano di reclutamento, a stanziare risorse aggiuntive per un piano di reclutamento a regime e pluriennale e a rivedere i criteri di assegnazione degli RTDb, in maniera tale che le università che hanno subito le maggiori perdite di personale negli scorsi anni non siano ulteriormente penalizzate.

ADI, ARTeD, CRNSU, Rete29Aprile e FLC attendono con fiducia un riscontro positivo alle loro proposte da parte di tutte le forze politiche.

Qui di seguito il testo inviato ai deputati e ai senatori con le proposte delle cinque organizzazioni.

 


PROPOSTE UNITARIE DI EMENDAMENTO SUL RECLUTAMENTO

ADI - ARTeD - CRNSU - Rete29Aprile – FLC-CGIL

 

Le sottoscritte organizzazioni, rappresentative dei precari della ricerca, dei dottorandi e dei ricercatori e docenti strutturati, propongono i seguenti emendamenti alla Legge di Stabilità 2017:

 

1. Ampliamento del piano di reclutamento di RTDb

Tenendo conto che nel corso del 2017 oltre 1700 docenti di ruolo degli Atenei italiani sono andati in pensione, e che almeno altrettanti pensionamenti sono previsti nel corso del prossimo anno, risulta evidente che i circa 1300 RTDb del piano di reclutamento attualmente previsti non sono assolutamente sufficienti a rispondere alle esigenze di personale.

Considerando inoltre l’elevato numero di ricercatori precari nelle Università, oltre 40.000, che sono da anni in attesa di una stabilizzazione, si propone di utilizzare la quota di bilancio annuale già impegnata per le cosiddette cattedre “Natta” (fortunatamente mai partite) per rendere più efficace il piano di reclutamento dei ricercatori di tipo “b”, passando da circa 1300 posizioni a circa 2500, o per ripetere un simile contingente per un secondo anno.

Si tratterebbe di un provvedimento assolutamente a costo zero ma dal grande significato politico, e rappresenterebbe per noi il segno di una reale volontà di imprimere un reale cambio di rotta nelle politiche su Università e Ricerca. Duplice perché risponderebbe a una richiesta largamente condivisa da tutte le associazioni del mondo universitario, con la cancellazione di un provvedimento, quello delle Cattedre Natta, che è stato bersaglio di unanimi e argomentate critiche.

 

Proposta di emendamento:

«Le risorse del fondo speciale denominato «Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta» di cui all’articolo 1, comma 207, della legge della legge 28 dicembre 2015, n. 208 sono trasferite stabilmente al Fondo del finanziamento ordinario delle università, nella misura di 75 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2018, con vincolo di destinazione per l’assunzione di ricercatori di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e per il conseguente eventuale consolidamento nella posizione di professore di seconda fascia. L’assegnazione alle singole università dei fondi di cui al comma precedente è effettuata, entro trenta giorni dall’approvazione della presente legge, con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi dell’articolo 1, commi 248 e 249, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.».

 

2. Assegnazione degli RTDb previsti dal piano di reclutamento

Il piano di reclutamento di RTDb previsto nella legge finanziaria 2015 ha portato ad un’assegnazione molto dei disuniforme dei ricercatori tra i vari Atenei, con una generale preferenza degli Atenei del centro-nord nei confronti del sud del paese. Il reclutamento di giovani ricercatori dovrebbe immettere nuova linfa nelle Università italiane: qualsiasi forma di reclutamento su base “premiale”, a prescindere dai criteri impiegati, è contraria al ruolo culturale e sociale dell’istruzione superiore.

Si propone, pertanto, di eliminare all’art 56 del DDL ogni riferimento ai risultati della VQR quale criterio per l’assegnazione degli RTDb previsti dal piano straordinario di reclutamento, e che tale assegnazione sia realizzata in modo da compensare la perdita di personale di ruolo che ogni Ateneo ha subito negli ultimi dieci anni (periodo 2008-2017).

 

3. Risorse aggiuntive per un piano di finanziamento pluriennale

Per rispondere in modo ancora più efficace alle problematiche di organico dei nostri atenei, che hanno perso dal 2008 circa 15.000 docenti e ricercatori di ruolo, si richiede che le risorse stanziate all’art. 121 della Legge 11 Dicembre 2016, n. 232, a decorrere dal 2018 siano impiegate per un piano di reclutamento pluriennale di RTDb nelle Università e per l’implementazione di adeguate misure a sostegno del diritto allo studio.

 

Proposta di emendamento:

«Le risorse stanziate all’art. 121 della Legge 11 Dicembre 2016, n. 232, sono trasferite stabilmente al Fondo del finanziamento ordinario delle università, nella misura di 75 milioni di euro all’anno a decorrere dal 2018, con vincolo di destinazione per l’assunzione di ricercatori di cui all’articolo 24, comma 3, lettera b), della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e per il conseguente eventuale consolidamento nella posizione di professore di seconda fascia. Le ulteriori risorse stanziate all'art. 121 della Legge 11 Dicembre 2016, nella misura di 39,3 milioni di euro per il 2018, di 61,5 milioni di euro per il 2019, di 37,1 milioni di euro per il 2020, di 47,1 milioni di euro per il 2021, di 58,6 milioni di euro per il 2022 e di 65,3 milioni di euro a decorrere dal 2023 per ciascun anno, sono attribuite al MIUR con destinazione vincolata al sostegno del diritto allo studio. L’assegnazione alle singole università dei fondi di cui al comma precedente è effettuata, entro trenta giorni dall’approvazione della presente legge, con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi dell’articolo 1, commi 248 e 249, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.».

 

ADI - Associazione Dottorandi e dottori di ricerca Italiani

ARTeD - Associazione dei Ricercatori a Tempo Determinato

CRNSU - Coordinamento Ricercatori Non Strutturati Universitari

FLC-CGIL - Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

Rete 29 Aprile - Associazione Docenti e Ricercatori Universitari