Open Access e Plan S: la risposta dei ricercatori europei

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Open Access | Plan S è un’iniziativa lanciata per favorire le pubblicazioni in Open Access al fine di rendere la ricerca pubblica e facilmente consultabile.Come sottolineiamo con Eurodoc, punti chiave delle nostre istanze sono stati effettivamente accolti, ma esistono ancora margini di manovra per migliorare Plan S e rendere l’Open Access una realtà accolta universalmente.

 

La giornata di oggi è segnata da un nuovo comunicato europeo dei ricercatori volto all’attuazione del Open Access in Europa nel 2020. Infatti, tre associazioni europee, the European Council of Doctoral Candidates and Junior Researchers (Eurodoc, di cui l’ADI é associazione nazionale in Italia), Marie Curie Alumni Association (MCAA) e Young Academy of Europe (YAE) hanno elaborato una risposta comune sulle linee guida del Plan S.

Il Plan S è un’iniziativa lanciata nel settembre 2018 per favorire le pubblicazioni in Open Access, affinché i ricercatori entro il 2020 si adeguino ai 10 principi proposti dalla cOAlition S, un consorzio di enti di ricerca e fondazioni. Lo scopo è quello di rendere pubblica la ricerca e facilmente consultabile senza limiti imposti dal compenso rivolto ai giornali per l’accesso alle fonti bibliografiche.

Precedentemente, Eurodoc, MCAA e YAE avevano già commentato i principi del Plan S sottolineandone le criticità e i punti forti in un comunicato pubblicato lo scorso settembre. La risposta dei ricercatori europei è rivolta all’ulteriore implementazione del Plan S richiesta proprio dalla cOAlition S per ricevere feedback atti a risolvere eventuali punti critici delle guide all’Open Access. Il Presidente di Eurodoc, Gareth O’ Neill ha affermato: “Il Plan S ha risvegliato la comunità accademica e creato una vivace discussione sulle pubblicazioni in Open Access. La cOAlition S ha tenuto conto delle preoccupazioni dei ricercatori all’interno delle linee guida tecniche, tuttavia ha lasciato in sospeso alcune criticità e ha imposto degli standard in alcuni casi troppo inflessibili sull’adozione generale del Plan S”.  

La proposta sulle licenze e sul copyright risulta ancora contenziosa. Il Vicepresidente della YAE, Toma Susi, ha aggiunto che le licenze sul copyright sono complesse e spesso fraintese. Il Plan S dovrebbe tener conto non solo delle licenze CC BY, che si applicano esclusivamente alle pubblicazioni e necessita di text-and-data mining senza restrizioni, ma anche dell’opzione di licenza ND che si applicano in maniera peculiare nelle scienze umanistiche e sociali.

La chiave del successo dell’attuazione del Plan S è insita nel sistema di valutazione della ricerca. Mattias Björnmalm, coordinatore del comunicato da parte della MCAA, ha dichiarato che “uno degli elementi cruciali per il successo del Plan S dipende da come gli enti e gli istituti di ricerca modernizzeranno la ricerca e le valutazioni sulla ricerca ( ad esempio per i finanziamenti, le assunzioni e la promozione della ricerca) in maniera meritocratica, aldilà delle metriche considerate fallimentari. Buone pratiche già esistono in molti enti di ricerca. Noi chiediamo agli enti di ricerca, soprattutto coloro che appartengono alla cOAlition S, di sottoscrivere e applicare i principi DORA nella ricerca e nei sistemi di valutazione”.

 

Comunicato originale su eurodoc.net

 

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