Lunedì 29 aprile alla Camera dei deputati si è svolta la discussione generale per l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta, approvata martedi 30 con 379 sì e 54 astenuti, sulla morte di Giulio Regeni. A dispetto delle dichiarazioni di impegno e interesse a raggiungere la verità, avanzate e periodicamente ribadite da più parti, per la discussione in Aula erano complessivamente presenti 19 deputati dei 630 componenti.

A questo desolante scenario parlamentare si aggiunge dell'altro. Nonostante le prese di posizione di Parlamento e Governo italiani del novembre scorso – la decisione del Presidente della Camera Fico (accolta da tutti i gruppi parlamentari) di sospendere qualsiasi rapporto diplomatico con Il Cairo, seguita dall’ultimatum del Vicepresidente del Consiglio Di Maio al Governo egiziano a dare risposte entro la fine dello scorso anno e, infine, dalla convocazione formale dell’ambasciatore egiziano da parte del Ministro degli Esteri Moavero – i rapporti tra Italia ed Egitto proseguono come se nulla fosse. Sul sito della Farnesina, per fare un esempio, è stato da pochi giorni pubblicato l’invito dei Governi italiano ed egiziano a presentare proposte di progetti bilaterali di ricerca scientifico-tecnologica e di mobilità di ricercatori in diversi settori.

Apprendiamo amaramente di questi fatti, che stanno purtroppo a dimostrare, meglio di tante dichiarazioni, il reale interesse delle nostre istituzioni politiche per la ricerca della verità che deve essere restituita a Giulio, alla sua famiglia, a noi tutti cittadini di uno Stato democratico.

Non possiamo quindi esimerci dal dare voce al disappunto che ci suscitano le immagini della Camera semideserta e apprendere la notizia di rinnovati rapporti bilaterali nel campo della ricerca scientifica tra i due paesi, una vicenda che evidenzia la desolante assenza di sensibilità di alcuni politici nei confronti dei fondamenti della nostra Repubblica: la tutela dell’individuo, nella sua dimensione di dignità e libertà.

#veritapergiulioregeni