Il c.d. Piano Colao prevede come incentivo alla mobilità dei ricercatori l’estensione degli sgravi fiscali per trasferimenti di almeno 4 anni in centri “disagiati”. Riteniamo questa misura alquanto miope e vaga. La carriera da ricercatore e’ sottoposta a molti piu’ vincoli del semplice criterio geografico. Per esempio, non si puo’ nascondere che la penuria di fondi e conseguentemente contratti di ricerca spinga i ricercatori a considerare meno gli atenei penalizzati dall’assegnazione delle risorse tramite FFO, sempre piu’ orientate a premiare atenei ricchi e ben funzionanti del settentrione invece che potenziare il sistema nel suo complesso. Per incentivare una mobilità nazionale interna è necessario rendere attraenti e potenziare tutti i centri di ricerca sul territorio nazionale dal punto di vista scientifico e culturale. Lo stesso vale per i ricercatori provenienti dall’estero, i quali andrebbero stimolati al rientro attraverso un miglioramento generale delle condizioni di lavoro, fornendo loro adeguate opportunità di fare ricerca e di acquisire nuove conoscenze impiegabili durante tutta la carriera. Tutto ciò è realizzabile solo attraverso adeguati finanziamenti e una congrua modalità di assegnazione.
Pubblicato Gio, 11/06/2020 - 15:36
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