Ieri, in visita al Cairo, la Ministra Anna Maria Bernini ha espresso più volte, in interviste e comunicati, “soddisfazione”. Soddisfazione per le parole di disponibilità rivolte da Al Sisi al Ministro Antonio Tajani, capo della delegazione. Soddisfazione per le future collaborazioni tra Italia ed #Egitto nel campo della ricerca.
Bernini derubrica i casi #Regeni e Zaki a mere “questioni irrisolte”, continuando a sottomettere verità e giustizia agli interessi economici e sorvolando sulle ragioni che hanno compromesso la collaborazione tra i due Paesi.
Finalmente, dice Bernini, “l’interruzione” nella cooperazione scientifica tra Italia ed Egitto può superarsi, e “il cammino riprende”, dopo anni in cui i rapporti si era interrotti per via del rapimento, della tortura e dell’uccisione di un giovane ricercatore italiano in Egitto.
Come ADI riteniamo vergognoso che ci si possa ritenere soddisfatti, senza attendere che alle parole seguano i fatti, e investire in una cooperazione che, certamente, potrà prevedere ancora la mobilità di giovani ricercatrici e ricercatori.
Come possiamo stare tranquilli, signora Ministra, sapendo che altri giovani dottorandi italiani saranno un giorno liberi, sì, di partire, ma, forse, di non poter tornare?
Pubblicato Gio, 16/03/2023 - 14:48
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