Coronavirus, novità per i Dottorati innovativi. Ma non basta!

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Dopo la lettera ADI inviata a MUR, CUN e CRUI il 17 marzo scorso, il MUR inizia prova a muovere i primi passi verso la gestione dell'emergenza pandemica anche per i dottorandi con una circolare sul Dottorato innovativo, rischiando pero' di commettere un passo falso. Apprezziamo l'impegno del MUR riguardo una ridefinizione delle tempistiche, ma le misure contenute nella circolare del 20 marzo sono insufficienti.

Patrick Zaki ancora in carcere ed esposto ai rischi del Coronavirus

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A causa dell’emergenza Covid-19 non si conosce ad oggi la data dell’udienza - inizialmente prevista per il 21 marzo - sull’eventuale prolungamento della sua detenzione e, fino ad allora, Patrick Zaki resterà in carcere. Come se ciò non bastasse, le condizioni invivibili delle carceri egiziane rendono il ricercatore, soggetto asmatico, anche più esposto ai rischi che comporta contrarre il SARS-CoV-2.

Una valutazione non intrusiva per un’università più libera

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ANVUR, VQR e ASN hanno un ruolo determinante nel governo dell’attuale sistema universitario ed il loro attuale assetto crea importanti distorsioni in termini di corretta valutazione, competitività ed equità della distribuzione delle risorse finanziarie. Tutto questo rende urgente ripensare la valutazione e l’accreditamento, costruendo un sistema meno distorsivo e meno intrusivo nei confronti della libertà dei ricercatori.

Coronavirus, la lettera ADI alle istituzioni

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Le misure adottate dal Governo per rispondere all'emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19 in Italia non hanno previsto reali tutele per le figure precarie dell'Università. Per questo motivo abbiamo inviato al Ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, alla CRUI e al CUN una lettera in cui avanziamo le nostre richieste per rispondere alle problematiche di tutte le figure precarie della ricerca.

Coronavirus, tutelare dottorandi e precari nelle università

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Per rispondere all'emergenza Coronavirus è stata disposta quasi immediatamente la chiusura delle attività didattiche svolte nelle aule delle università italiane, ma resta ancora confusione riguardo le attività dei dottorandi e dei ricercatori. L’ADI ha avviato un’interlocuzione con il Ministero dell’Università e della Ricerca ai fini della adozione di provvedimenti uniformi e flessibili che consentano proroghe o rimodulazioni delle scadenze e degli obblighi formativi e di ricerca divenuti difficili o impossibili da rispettare.

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