CCNL

Progressioni verticali nella PA: fino al 2025 svalutazione dei titoli di studio

Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto FUNZIONI LOCALI Periodo 2019-2021 equipara la laurea a 5 anni di esperienza nella Pubblica Amministrazione, mettendo ancora una volta i dipendenti storici davanti alle competenze tecniche e trasversali acquisite con un corso di laurea. Come se non bastasse, il Dottorato di Ricerca è assente tra i possibili requisiti dell’Area dei Funzionari e dell’elevata qualificazione. Come ADI abbiamo già segnalato la gravità dell’assenza di ogni forma di riconoscimento del dottorato nei bandi di reclutamento e progressioni verticali/orizzontali all’interno della PA, con diretto riferimento anche al nuovo CCNL.

 

Il contratto di ricerca nel CCNL del comparto Istruzione e ricerca

Il contratto di ricerca è una fattispecie introdotta nell’ordinamento del sistema universitario italiano dall’articolo 14, comma 6-septies del decreto-legge n. 36 del 2022, come convertito dalla legge n. 79 del 2022, che ha inteso modificare l’articolo 22 della legge 240 del 2010. L’intervento del legislatore, in particolare, ha abrogato l’assegno di ricerca, introducendo la figura del contratto di ricerca, un contratto biennale, rinnovabile una sola volta e sino ad un massimo di quattro anni, tranne nel caso dei progetti europei, in cui possono essere rinnovati anche per un anno fino ad un massimo di cinque.