Colao

Applied PhD

Per piegare maggiormente il dottorato di ricerca “[...] alle esigenze del mercato del lavoro” il Piano prevede la creazione del c.d. Applied PhD. Non si capisce se sia un semplice rebranding dell’attuale dottorato industriale, oppure un modo per far rientrare dalla finestra i tentativi falliti di vecchi progetti ministeriali quali dare maggior spazio a rappresentanti del mondo privato nei collegi di dottorato, o riorientare l’articolazione del dottorato e i suoi obiettivi verso quelli, esclusivi, delle imprese. Beninteso, non pensiamo sia questo il modo di risolvere i puntuali problemi del dottorato di ricerca in Italia.

Mobilità dei ricercatori

Il c.d. Piano Colao prevede come incentivo alla mobilità dei ricercatori l’estensione degli sgravi fiscali per trasferimenti di almeno 4 anni in centri “disagiati”. Riteniamo questa misura alquanto miope e vaga. La carriera da ricercatore e’ sottoposta a molti piu’ vincoli del semplice criterio geografico. Per esempio, non si puo’ nascondere che la penuria di fondi e conseguentemente contratti di ricerca spinga i ricercatori a considerare meno gli atenei penalizzati dall’assegnazione delle risorse tramite FFO, sempre piu’ orientate a premiare atenei ricchi e ben funzionanti del settentrione invece che potenziare il sistema nel suo complesso.

Dottorato

Le proposte sul Dottorato contenute nel piano Colao destano particolare preoccupazione dal momento che sembrano l’espressione di una visione che non ha consapevolezza dei reali bisogni del dottorato in Italia. Una visione che ignora il gravissimo decremento dei posti messi a bando annualmente nell’ultimo decennio: a partire dall’entrata in vigore della Legge Gelmini, infatti, le opportunità per accedere a un dottorato di ricerca si sono quasi dimezzate (parliamo di un - 43,4% nel 2018, dato tratto dall’ultima indagine annuale ADI), per un decremento su base annua del - 3,5%).

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