ADI, FLC e LINK chiedono certezze e tutele per il concorso FIT

ADI, FLC e LINK chiedono certezze e tutele per il concorso FIT

All’indomani dell’insediamento del nuovo Governo Conte, sentiamo di dover prendere parola affinché il percorso FIT (Formazione Iniziale e Tirocinio) sia una delle priorità di questo Governo e  vengano assicurate garanzie e tutele adeguate, escludendo la riproposizione del vecchio sistema ad abilitazione tramite PAS o TFA.

Il Decreto Legislativo 59 del 13 aprile 2017 indica la fine del 2018 come termine ultimo per bandire il concorso per il FIT: il nuovo percorso per accedere all’insegnamento, aperto sia a chi ha alle spalle tre anni di servizio, sia a chi ha conseguito laurea e 24 CFU nelle materie antropo-psico-pedagogiche e metodologie didattiche.

Ad oggi è partita la corsa ad ostacoli per l’acquisizione dei 24 CFU, non esiste però alcuna certezza circa i tempi, le tutele ed il funzionamento di questo nuovo percorso per diventare insegnanti.

Per questo chiediamo:

  • 24 CFU E DIRITTO ALLO STUDIO: il D.M. 616/17 prevede l’accesso ai servizi del diritto allo studio per chi frequenta i percorsi per acquisire i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche ma gli enti per il diritto allo studio non si sono ancora adeguati, chiediamo l’immediato intervento del Ministero per la piena attuazione della norma.
  • TEMPI CERTI: è stata predisposta dal MIUR una bozza di Regolamento sul concorso, ma restano ancora incerti i tempi di uscita del bando. Il D.Lgs 59/17 prevede l’uscita dei due concorsi (FIT ordinario e riservato a chi ha tre anni di servizio nella scuola) entro la fine del 2018. Migliaia di lavoratori, studenti e laureati aspettano questi bandi: vogliono conoscere l’esatta tempistica delle date di avvio dei percorsi, le tabelle di valutazione dei titoli e ogni altra informazione utile per la partecipazione.
  • CHIAREZZA SULLE PROVE: lo scorso 29 maggio il CSPI si è espresso a favore dell’uniformità delle prove orali nel concorso pubblico e in quello riservato. Tutti i candidati, anche chi non si è mai trovato in un’aula scolastica, dovranno misurarsi nell’esposizione di una lezione simulata. Questa uniformità va totalmente in contrapposizione con lo scopo del FIT, che è quello di formare insegnanti tramite corsi appositi ed un tirocinio triennale. Inoltre, dato l’elevato numero dei candidati, è opportuno sapere quanto prima se - come già successo per il concorso del 2012 - è prevista una prova preselettiva.
  • POSTI MESSI A CONCORSO: non è ancora stato stabilito quanti posti verranno messi a concorso, tuttavia, poichè il FIT dà accesso all’assunzione, i posti disponibili saranno proporzionali alle stabilizzazioni che si vogliono realizzare. Attualmente gli organici della scuola secondaria sono stati fortemente ridotti dai tagli fatti nell’ultimo decennio, noi riteniamo sia necessaria un’inversione di tendenza, per una scuola che abbia al centro la didattica e la qualità dell’istruzione.
  • UN CONTRATTO PER GLI SPECIALIZZANDI: si parla di una retribuzione di 400 euro al mese per il primo anno. Una cifra insufficiente, rispetto alla quale va chiarita anche la cornice contrattuale di riferimento e la compatibilità con altre attività di lavoro o di ricerca; il D.Lgs 59/17 prevede che diritti e condizioni retributive degli specializzandi siano definite tramite la contrattazione nazionale, per questo è fondamentale avviare al più presto il confronto con il MIUR su questi aspetti.
  • CARATTERISTICHE E MONITORAGGIO DEI CORSI: vogliamo chiarezza! La norma assegna alla Conferenza Nazionale per la formazione iniziale e l’accesso alla professione docente un ruolo di monitoraggio e orientamento. Proprio per questo è fondamentale che studenti, specializzandi e organizzazioni sindacali abbiano una rappresentanza in seno alla Conferenza. Crediamo inoltre che gli specializzandi dovranno avere una propria rappresentanza in Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

Dopo mesi di mobilitazione abbiamo ottenuto la gratuità dei 24 CFU per tutti gli iscritti all’università e il tetto massimo per i già laureati, ma non basta, ora serve la mobilitazione di tutte e tutti per ottenere certezze e tutele nel percorso di accesso all’insegnamento.

Firma e diffondi la  petizione!

 

Gli studenti/sse, neolaureati/e, dottorandi/e, precari/e della scuola e della ricerca, aspiranti insegnanti, docenti di:

ADI - Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani

FLC - CGIL

LINK - Coordinamento Universitario