Anche il CNSU chiede l'estensione della DIS-COLL a dottorandi, borsisti e assegnisti di ricerca

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), nell'adunanza del 2-3 marzo, ha approvato all'unanimità una mozione con cui si richiede al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca di farsi promotore presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di un'estensione della DIS-COLL ai dottorandi, borsisti e assegnisti di ricerca. La mozione è stata presentata dall'ADI attraverso il suo rappresentante in CNSU, Giuseppe Montalbano.

Anche il maggiore organo rappresentativo di studenti, dottorandi e specializzandi, dunque, si schiera a favore di un allargamento della nuova indennità di disoccupazione ai giovani ricercatori. L'importante presa di posizione del CNSU si unisce e dà ancora più forza alle voci delle migliaia di dottorandi, borsisti e assegnisti che da mesi si battono per il pieno riconoscimento dei propri diritti e per la dignità del lavoro di ricerca in Italia.

Continua l'impegno dell'ADI, dentro e fuori le sedi istituzionali, per dare voce a una componente vitale ma al contempo scarsamente tutelata e valorizzata nel sistema universitario, quella che rappresenta il futuro stesso della ricerca nel nostro Paese.

Alla cortese attenzione

dell'On. Ministro Prof.ssa Stefania Giannini

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,

e per conoscenza,

Egr. Direttrice Generale dott.ssa Maria Letizia Melina

Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca

OGGETTO: Mozione per l’estensione della DIS-COLL a dottorandi di ricerca, borsisti e assegnisti.

Adunanza n.18 del 2 e 3 marzo 2016

IL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI

Il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari

VISTA l’introduzione nel D.lgs n. 22, 4 Marzo 2015 dell’indennità di disoccupazione in favore collaboratori (DIS-COLL) iscritti alla Gestione Separata INPS, che avessero perso la propria occupazione involontariamente. Tale indennità, di entità pari al 75% del reddito medio mensile dell’anno precedente (se pari o inferiore a 1195 Euro, o maggiorata del 25% delle somme eventualmente eccedenti) ha una durata massima di sei mesi ed è corrisposta in base a precisi requisiti di anzianità contribuiva presso la gestione separata INPS.

VISTA la proroga per il 2016 di suddetta indennità, inizialmente prevista in via sperimentale per il solo 2015.

CONSIDERATO che le caratteristiche delle collaborazioni coordinate e continuative, come definite dall’articolo  409 del Codice di procedura civile e definite dalla Giurisprudenza prevalente (Cass.21 febbraio 1998 n. 1897; Cass.19 aprile 2002 n.5968; Cass. 27 agosto 2003 n. 12573; Cass.6 maggio 2004 n.8598; Cass. 23 dicembre 2004 n. 23897) in base alle seguenti caratteristiche:

- assenza di un vincolo di subordinazione

- prestazione resa a favore di un committente

- rapporto unitario e continuativo

- nessun impiego di mezzi organizzati dal collaboratore

- retribuzione periodica prestabilita.

CONSIDERATO che dottorandi e borsisti siano inquadrabili come figure assimilabili alle collaborazioni coordinate e continuative, dal momento che: 1) svolgono attività di ricerca in assenza di un vincolo di subordinazione; 2) hanno come committenti Università ed Enti di Ricerca con i quali hanno spesso un rapporto esclusivo; 3) non organizzano e non predispongono da soli i propri mezzi di lavoro ma sono coordinati dai rispettivi committenti pur mantenendo forme di autonomia professionale.

CONSIDERATO che l’art. 1, lett. A della legge 351/98 e l’art. 2 comma 26 della Legge 335/95 e successive modificazioni stabilisce che i dottorandi borsisti siano tenuti al versamento dei contributi alla gestione separata dell’INPS.

CONSIDERATO che la Carta Europea dei Ricercatori, approvata con Raccomandazione della Commissione delle Comunità Europea dell’11/03/2015, sollecita l’equità di trattamento anche previdenziale e di prestazioni sociali per tutti i ricercatori, compresi coloro che sono nella fase iniziale della propria carriera: “I datori di lavoro e/o i finanziatori dovrebbero assicurare ai ricercatori condizioni giuste e attrattive in termini di finanziamento e/o salario comprese misure di previdenza sociale adeguate e giuste (ivi compresi le indennità̀ di malattia e maternità̀, i diritti pensionistici e i sussidi di disoccupazione) conformemente alla legislazione nazionale vigente e agli accordi collettivi nazionali o settoriali. Ciò̀ vale per i ricercatori in tutte le fasi della loro carriera, ivi compresi i ricercatori nella fase iniziale di carriera, conforme- mente al loro status giuridico, alla loro prestazione e al livello di qualifiche e/o responsabilità̀.”

CHIEDE

che il MIUR riconosca i diritti connessi all’attività di ricerca svolta dai dottorandi, borsisti e assegnisti, facendosi promotore di un’estensione della DIS-COLL alle suddette figure presso il Ministero del Lavoro.

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