I fondi non spesi per le attività di ricerca di base? Mettiamoli sul dottorato!

I fondi non spesi per le attività di ricerca di base? Mettiamoli sul dottorato!

Apprendiamo dalla stampa che più di 16 milioni di euro stanziati sul Fondo per il Finanziamento delle Attività Base di Ricerca (FFABR) per il 2017, a causa del perverso meccanismo adottato per l'assegnazione dei fondi, non saranno spesi e torneranno nel calderone del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO). Il fondo FFABR, già criticato per la sua esiguità, si dimostra così del tutto inadeguato a rispondere alle pressanti necessità della ricerca italiana.

L’ADI chiede che le risorse risparmiate sul FFABR vengano immediatamente utilizzate per il finanziamento del dottorato di ricerca, attraverso un emendamento specifico da inserire nell’attuale testo della legge di bilancio 2018.

Con l’aggiunta di 16 milioni di euro alle attuali risorse stanziate per l’aumento dell’importo minimo della borsa di dottorato (20 milioni di euro) si potrebbe infatti arrivare a un aumento effettivo delle borse di studio di circa 150 euro al mese: un importo che garantirebbe l'aggancio delle borse al minimale contributivo INPS, e permetterebbe a ogni dottorando borsista il pieno riconoscimento delle 12 mensilità di borsa ai fini previdenziali. In alternativa, le risorse derivanti dai risparmi di spesa sul fondo FFABR potrebbero essere destinate allo specifico capitolo del FFO dedicato alle borse post lauream, e utilizzato per finanziare nuovi posti di dottorato con borsa e un fondo per la mobilità internazionale destinato ai dottorandi senza borsa.

Ovviamente il rifinanziamento del dottorato non deve essere operato alle spese della ricerca di base, le cui attività dovranno al più presto essere rifinanziate, attraverso una norma specifica, con un fondo ben più sostanzioso dei 45 milioni di euro previsti nella legge di bilancio dello scorso anno.

Rivolgiamo quindi un appello ai parlamentari perché le risorse non utilizzate dal fondo FFABR vengano impiegate per incrementare il finanziamento sul dottorato: una misura di grandissima importanza per il futuro della ricerca in Italia e per migliorare la formazione di migliaia di dottorandi, un serbatoio di competenze inestimabile per il settore pubblico e privato e per tutta la società.