Con un avviso pubblicato sul sito del progetto, lo scorso 5 Gennaio la Fondazione CRUI ha comunicato la graduatoria definitiva dei progetti ammessi al cofinanziamento previsto dal bando PhD Italents.
Si è dunque finalmente chiusa la tormentata vicenda del bando PhD Italents? Niente affatto. Nell’avviso leggiamo infatti:
"Si comunica che a seguito della valutazione dei Panel, e successiva riunione collegiale dei Team Leader, si è giunti alla definizione di una graduatoria provvisoria con offerte aventi un punteggio di eguale valore (ex aequo), utilmente posizionate ai fini del cofinanziamento ma a cavallo del limite fra offerte cofinanziate e non cofinanziate, si procederà pertanto tramite sorteggio, da effettuarsi in seduta pubblica, al fine di pervenire alla graduatoria definitiva dei 136 abbinamenti ammessi al cofinanziamento e successive posizioni.
Il sorteggio avverrà in data 17 gennaio 2017 a partire dalle ore 10:00 presso la sede della Fondazione CRUI in piazza Rondanini, 48 – 00186 Roma."
Così 40 colleghi vedranno il loro futuro deciso da un sorteggio. L’equivalente di un lancio di dadi, o di un giro di roulette, con in palio 3 posti di lavoro. Tutto ciò è inaccettabile, offensivo e arrogante fino all'ottusità.
Se la vicenda non toccasse dolorosamente la vita personale dei nostri colleghi, saremmo già abbondantemente oltre i limiti del ridicolo. Dopo mesi di valutazione da parte di panel di esperti, dopo una riunione collegiale di “team leader” di cui si ignorano identità, ruolo e funzione (e che non trovano riscontro in alcun bando del progetto PhD Italents), si è deciso di non decidere, e di affidare alla sorte il futuro di 40 ricercatori. Pare opportuno evidenziare che questa procedura non trova riscontro in alcuno dei bandi pubblicati, in cui non si fa cenno ad alcuna metodologia precisa da seguire in caso di parità in graduatoria.
Sembra assurdo, ma occorre ricordare ai promotori di tale incredibile idea che i colleghi che hanno partecipato al bando hanno costruito il loro percorso con studio, impegno e capacità, e meritano il rispetto che si deve a dei professionisti. Finanziare o meno un progetto di ricerca in base al caso è davvero l’ultima frontiera nella mancanza di rispetto per i ricercatori da parte di fin troppe figure istituzionali. Che tutto ciò avvenga per mano della Fondazione CRUI, che individua come temi chiave del sul mandato la qualità, l’innovazione, e i giovani, è del tutto inconcepibile.
È davvero sconsolante osservare la distanza tra la retorica dei discorsi sul merito e una pratica in cui la competenza non vale poi molto, se non viene aiutata dal caso. E questo risulta tanto più beffardo se si pensa ai tanti ricercatori che l'Italia perde ogni anno perché non offre loro alcuna opportunità, o all'enorme numero di colleghi che non vedono il proprio titolo opportunamente valorizzato.
Se si vuole che iniziative come PhD ITalents siano delle buone pratiche e dei motori di cambiamento, bisogna fare in modo che lo siano. Chiediamo dunque alla Fondazione CRUI di sgombrare il campo da ogni ipotesi di sorteggio, irrispettosa del lavoro dei colleghi che hanno partecipato al bando. In secondo luogo, chiediamo ai partner del progetto PhD Italents, MIUR, Fondazione CRUI e Confindustria, di aumentare il finanziamento previsto, fino a coprire tutti i progetti collocati in posizione utile in graduatoria.
Infine, rivolgiamo un appello a tutte le imprese che hanno partecipato al bando, che hanno espresso la volontà di assumere un ricercatore, ma il cui progetto non sia risultato finanziabile. Chiediamo loro di investire in ricerca ed innovazione, assumendo i giovani ricercatori che hanno già conosciuto nel corso del progetto, e aggregandoli ai loro team. Se davvero l’innovazione è il motore della crescita del paese, voi potete essere coloro che lo faranno partire.
Pubblicato Mer, 11/01/2017 - 10:56
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