Pubblichiamo qui di seguito il comunicato congiunto di ADI Torino, Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturati Torino, Studenti Indipendenti e rappresentanti dei ricercatori in commissione organico sul ritiro della proposta relativa al "piano straordinario ordinari" dell'Università di Torino. La proposta, se approvata, avrebbe portato alla cancellazione di 40 concorsi per ricercatori a tempo determinato di tipo b (RTDb), gli unici in grado di aspirare ad una stabilizzazione come professori associati al superamento dell'ASN.
La vittoria ottenuta oggi a Torino dimostra come, oggi più che mai, sia necessario essere uniti attorno alle rivendicazioni comuni di chi l'università la vive e la rende possibile, con il proprio impegno di tutti i giorni. Ci auguriamo che questo stesso spirito possa fare da catalizzatore alle lotte del prossimo futuro.
Alla fine, in questa calda mattina di fine aprile è arrivato uno spiraglio di luce per le ricercatrici e i ricercatori precari dell’Università di Torino.
Infatti, dopo una settimana di intensa mobilitazione da parte delle componenti precarie dell’Ateneo e dei loro solidali, il Rettore Ajani, durante la Commissione Organico straordinaria convocata per la mattinata di oggi subito prima della seduta del Senato Accademico, ha comunicato la decisione di ritirare in toto la proposta relativa al “piano straordinario per ordinari” che la cabina di regia rettorale aveva elaborato. Una proposta che era stata fortemente contestata: nata a seguito dello stanziamento di un fondo straordinario per ricercatori da parte del governo, avrebbe previsto (se approvata) la cancellazione di 40 concorsi per ricercatori a tempo determinato di tipo B, dirottando il 70% di quelle risorse verso la promozione a ordinari dei professori associati.
Se ne riparlerà dopo l’estate, perché, come ha riconosciuto il Rettore nel suo intervento in Commissione, è necessario che decisioni di questo tipo siano condivise da una maggioranza il più ampia e trasversale possibile all’interno dell’Ateneo. Questa è sicuramente una buona notizia per le precarie e i precari di UniTo che si sono mobilitati in queste settimane, organizzando un volantinaggio in Rettorato durante la seduta della Commissione Organico della settimana scorsa e convocando un presidio, poi cancellato a seguito della vittoria nella commissione straordinaria mattutina, per la discussione nella seduta del Senato di oggi.
Il ritiro di questa proposta, infatti, è il segno che le strategie centrali di distribuzione delle risorse per il personale degli ultimi anni hanno creato, come abbiamo più volte sottolineato, dei notevoli squilibri non solo tra precari e strutturati, ma anche tra i diversi dipartimenti: il malcontento generato da questi squilibri, infine, si è materializzato in un dissenso esplicito non solo da parte dei soggetti penalizzati ed esclusi dalle decisioni (i precari, gli studenti e i dottorandi) e da chi ha semplicemente a cuore il futuro di tutto l’ateneo, ma anche da parte dei dipartimenti penalizzati.
Se è vero, dunque, che la mobilitazione trasversale che si è realizzata in questi giorni coinvolgendo non solo ricercatrici e ricercatori precari, ma anche studenti e studentesse, dottorandi e dottorande, e persino alcuni docenti strutturati, ha portato ad un risultato che sembrava quasi insperato quale il totale ritiro della proposta, sappiamo anche che questa è solo una tappa nel nostro percorso verso la rivendicazione di tutele e stabilità lavorative per i precari, ma anche di modalità di discussione che siano realmente democratiche attraverso una maggiore inclusività nei confronti di tutte le componenti accademiche.
L'auspicio è quindi che al ritiro di questa proposta faccia seguito una ridiscussione davvero collettiva delle politiche di reclutamento e promozione, che parta dall’intento condiviso di garantire qualità e quantità di didattica e ricerca e di sanare gli squilibri, approfondendo le specificità dei diversi dipartimenti. Continueremo a batterci affinché la vecchia politica di allocare le risorse in base a dei fantomatici criteri di "merito" correggendo poi gli squilibri più pesanti a suon di iniziative straordinarie venga, quella sì, definitivamente accantonata.
Rappresentanti dei ricercatori in commissione organico
ADI Torino
Coordinamento Ricercatrici e Ricercatori Non Strutturati Torino
Studenti Indipendenti
Pubblicato Lun, 23/04/2018 - 17:02
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