Borse Regione Puglia: report incontro lunedì 9 febbraio

EDIT 10 febbraio 2015

Nella giornata di ieri, una delegazione dell'ADI composta dal Segretario nazionale e dai Coordinatori delle sedi locali pugliesi ha incontrato l'assessore regionale alla Formazione e al Diritto allo Studio, on. Alba Sasso, alla presenza del funzionario Gianluigi Labellarte. 

Durante l'incontro sono stati affrontati due punti: a) il problema dello sblocco dei saldi delle borse integrative regionali per i dottorandi senza borsa; b) la ripresa dei finanziamenti regionali nel settore del dottorato.

 

I saldi delle borse integrative regionali

Le promesse disattese del nuovo decreto punti organico

Il 23 dicembre 2014 è stato pubblicato il nuovo decreto sulla divisione dei punti organico tra le università.

Il decreto arriva con estremo ritardo, quando molti atenei hanno già approvato i bilanci di previsione. Tali atenei hanno quindi dovuto fare questa operazione senza conoscere l’effettivo contingente di PO che li spettava, con conseguente lesione  dell'autonomia universitaria e della partecipazione democratica delle componenti universitarie alla definizione, in termini di realtà e credibilità, di importantissimi documenti di programmazione quali appunto i bilanci di previsione.

DdL Stabilità 2015 e reclutamento ricercatori: un compromesso al ribasso

Il testo del DdL Stabilità votato lo scorso sabato dal Senato (art. 1, commi 347-348) contiene importanti modifiche in materia di reclutamento universitario rispetto al testo approvato in prima lettura dalla Camera. Esse riguardano in particolare il vincolo previsto dal D.Lgs. 49/2012 per l'assunzione di un ricercatore a tempo determinato di tipo "b" per ogni ordinario assunto dagli atenei con una percentuale di professori di I fascia superiore al 30 per cento del totale dei professori. Più nello spefico:

La piattaforma programmatica ADI e lo sciopero generale del 12 dicembre 2014

Dal nostro lavoro, quello di decine di migliaia di precari della ricerca, passa gran parte del funzionamento del sistema accademico italiano. Questo accade senza che ci sia offerta alcuna possibilità di realizzare il nostro progetto professionale e di vita. Dopo esserci formati per lunghi anni alla didattica e alla ricerca, dopo essere stati chiamati a contribuire allo sviluppo della conoscenza in questo Paese, veniamo respinti, espulsi dai luoghi del nostro lavoro, senza tutele e senza riconoscimento del percorso intrapreso.

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