Continua l'impegno dell'ADI nella richiesta di Verità e Giustizia per Giulio Regeni. Lo scorso 13 marzo si è svolta, nella sala dell'Archivio Antico dell'Università di Padova, una giornata di studi in memoria di Giulio Regeni, dal titolo "Fare ricerca sul fronte. Contesti sensibili e libertà di ricerca". Relatori i sociologi Renzo Guolo e Stefano Allievi e la storica Leila El Houssi, i quali hanno indagato, a partire dalla vicenda di Giulio, le implicazioni della ricerca scientifica inerente a temi ritenuti "sensibili" o svolta in paesi caratterizzati da instabilità politica e dall'utilizzo di strumenti di controllo del dissenso. I docenti si sono chiesti in particolare che cosa implichi fare ricerca non solo nei Paesi a maggioranza musulmana, ma anche in Europa, poichè, quando indaga il variegato mondo musulmano, il ricercatore, a seconda delle situazioni in cui conduce le sue indagini sul campo, può essere accusato di empatia o d‘intelligenza con il nemico, esponendosi a rischi non calcolabili.
Federica Mian, coordinatrice di ADI Padova, commenta: "L'Università di Padova quest'oggi conferma il suo impegno per mantenere viva la memoria di Giulio Regeni, ed è solo la tappa di un percorso più ampio che comprende varie iniziative a sostegno della richiesta di verità e giustizia per Giulio e della libertà di ricerca. Per questa Università la libertà accademica è un valore fondante, impresso nel suo celebre motto Universa universis patavina libertas". Giovanni Comazzetto, rappresentante dei dottorandi nel Senato Accademico padovano, ha letto il messaggio dei genitori di Giulio all'inizio della giornata di studi e ha sottolineato che "la libertà di ricerca è a rischio non solo in Egitto ma in moltissimi altri paesi del mondo, basti pensare ai 1577 docenti costretti alle dimissioni dopo il colpo di stato in Turchia, o al ricercatore iraniano che si trova in carcere a Teheran con l'accusa di aver collaborato con paesi nemici. Urge rafforzare le forme di condivisione e trasmissione del sapere tra le Università di tutto il mondo affinchè la libertà accademica sia messa al riparo da antiche e nuove forme di sorveglianza e di controllo".
Nel corso della giornata è stato anche appeso nel cortile antico del Palazzo Bo, sede centrale dell'Università, lo striscione recante la scritta "Verità per Giulio Regeni".
Pubblicato Mar, 21/03/2017 - 10:45
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