ADI Catania scrive ai candidati al rettorato

Il prossimo febbraio si terrà la prima votazione della tornata elettorale che porterà l'Università di Catania a designare il suo prossimo rettore. I candidati alla carica di Magnifico sono tre: Francesco Basile, Filippo Drago e Enrico Foti.

La sede ADI di Catania, recentemente ricostituita, ha inviato ai tre candidati una lettera aperta a nome di tutti i dottorandi, gli assegnisti ed il personale non strutturato, in cui chiede un confronto aperto sui temi del dottorato, del pre-ruolo, e del futuro dell'ateneo catanese.

I temi trattati nelle 16 domande che seguono sono di capitale importanza non solo per l'ateneo catanese, ma per tutta l'Università italiana. Auspichiamo che nessuno dei candidati si voglia sottrarre ad un importantissimo confronto con le componenti precarie dell'accademia che, nel caso dell'Università di Catania, ammontano a ben il 73.4% del personale universitario.

Pubblichiamo qui di seguito il testo della lettera aperta di ADI Catania.

 


 

Gent.mi Candidati alla carica di Rettore dell'Università di Catania,

L'ADI (Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani) da più di vent'anni cerca di dare rappresentanza e tutela ai dottorandi e ai giovani ricercatori e lavora per dare più valore al titolo di Dottore di Ricerca in Italia.

La sede ADI Catania, recentemente ricostituita, è formata da dottorandi, assegnisti e borsisti di ricerca che lavorano nel nostro ateneo. Escludendo i dottorandi (301) e gli specializzandi, il personale non strutturato dell'Università di Catania (per l’anno finanziario 2016) ammonta a 3426 unità (Co. Co. Co, professori a contratto, tutors, collaborazioni occasionali, assegni di ricerca e borse di ricerca, fonte UNICT Pubbliesterna al 04/01/2017) a fronte di 1242 docenti strutturati (inclusi RTDa e RTDb) e 937 unità di personale tecnico-amministrativo (fonte Piano Strategico Ateneo 2013-2019).

Vista la rilevanza che i dottorandi, gli assegnisti e il personale non strutturato hanno sul funzionamento del nostro ateneo, l'ADI Catania vorrebbe organizzare un incontro con tutti i candidati per discutere di alcuni temi trattati nei loro programmi ed in particolare avere una risposta puntuale alle seguenti domande (le quali saranno trasmesse anche ai mezzi di stampa sia cartacea che digitale):

  1. Attualmente l’Università di Catania offre quindici Corsi di Dottorato, ognuno dei quali con regolamenti interni differenti. Secondo voi, sarebbe opportuno riorganizzare i corsi con l’istituzione di una o più Scuole di Dottorato?
  2. Sempre considerando l’alto numero dei Corsi di Dottorato, l’Università di Catania non garantisce alcun posto riservato ai dottorandi all’interno degli organi collegiali superiori (Senato Accademico, CdA, ecc.). In molte università italiane la rappresentanza dottorale viene eletta da un elettorato attivo separato dagli studenti di primo e secondo grado, in maniera da garantirne la rappresentatività. Quale sarebbe la vostra posizione in merito all’inserimento di posti riservati ai dottorandi negli organi collegiali d’ateneo così come già previsto per le commissioni paritetiche e per i consigli di dipartimento?
  3. L’ADI si batte da lungo tempo a favore della copertura totale con borsa di tutti i posti banditi e ne auspica un ampliamento generale. Qual è la vostra posizione in merito e, in caso di condivisione della proposta, come intendete garantire l’ampliamento dell’offerta?
  4. Sotto proposta dell’ADI, il parlamento con la recente legge finanziaria ha abolito la tassa di iscrizione per i dottorandi senza borsa. L’ADI propone da sempre l’abolizione della tassazione per tutti i dottorandi, qual è la vostra posizione in merito?
  5. Tenendo conto dell’aumento di circa 20 euro l’anno dell’aliquota INPS nella Gestione Separata, il 2017 potrebbe essere l’ultimo anno in cui la borsa di dottorato avrà un importo superiore ai mille euro netti. Negli anni a venire è auspicabile una valorizzazione anche economica del ruolo e dell’attività dei dottorandi almeno fino al minimale contributivo INPS, come già avvenuto in altri Atenei. Qual è la vostra posizione in merito?
  6. Il decreto Profumo (DM 45/2013 art.9) assicura ad ogni dottorando (inclusi i non borsisti) un budget per l’attività di ricerca non inferiore al 10% della borsa medesima, ma rimanda all’ateneo di riferimento la copertura finanziaria dello stesso. In che modo la vostra amministrazione intende garantire questi fondi aggiuntivi nei prossimi sei anni?
  7. Sempre il decreto Profumo (art. 8 c.6) non stabilisce alcun divieto assoluto riguardante la possibilità per i dottorandi di chiedere, e ai collegi di dottorato di concedere, una proroga ai termini di consegna della tesi di dottorato. Una mozione votata all’unanimità dal CNSU nel maggio dell’anno scorso ha chiesto al MIUR di ripristinare la possibilità della proroga introducendo meccanismi chiari per richiederla, a garanzia del dottorando contro eventuali usi impropri di questo dispositivo, ma i ritardi degli uffici ministeriali non hanno garantito ai dottorandi del XXIX ciclo di usufruire di questa possibilità. Come si porrebbe la vostra amministrazione rispetto alla possibilità di inserire nel regolamento sui dottorati d’ateneo una regolamentazione per la richiesta di proroga alla consegna della tesi?
  8. Tenendo conto dei criteri ANVUR per la valutazione dei Corsi di Dottorato (didattica in lingua inglese, internazionalizzazione, attrattività etc.), come vi ponete nei confronti dei Corsi di Dottorato in ambito umanistico?
  9. Negli ultimi anni le buone pratiche per lo snellimento burocratico hanno migliorato l’erogazione della borsa di studio da parte dell’ateneo senza tuttavia eliminare del tutto i mesi (fino a quattro) di mancata erogazione ad inizio anno accademico. Quali sono le vostre proposte per la risoluzione di questo problema?
  10. Con il XXXII ciclo di dottorato l’Università di Catania ha bandito molte posizioni di dottorato utilizzando anche fondi regionali. Qual è la vostra posizione sui dottorati innovativi e in particolare su quelli industriali?
  11. Vista l’insufficienza o totale mancanza di spazi idonei a disposizione dei dottorandi (uffici, postazioni informatiche etc.), quali sono le vostre proposte in merito?
  12. Tenendo conto dell’esigua percentuale di dottorandi che potrà continuare l’attività in ambito accademico, quali prospettive intravedete al di fuori dell’Università? Come intendete agevolare il loro inserimento nel mondo del lavoro?
  13. Riforma del pre-ruolo: qual è la vostra posizione in merito alla frammentazione e alla lunghezza del precariato nella ricerca? Quali le proposte da avanzare a livello locale e nazionale?
  14. Per quanto riguarda il reclutamento di ricercatori, concretamente, quante posizioni di RTDa e RTDb proponete di bandire nel prossimo sessennio e con quali risorse intendete finanziarle?
  15. Tenendo conto dell’alto numero di Post-Doc precari (assegnisti, borsisti) del nostro ateneo, quali sono le vostre proposte per il miglioramento della qualità del lavoro e del welfare anche attraverso l’incremento di servizi aggiuntivi come parcheggi, mense, asili?
  16. Dal 2015, come ADI, abbiamo sostenuto una lunga campagna nazionale per l’inclusione di borsisti, assegnisti di ricerca e dottorandi nella platea dei beneficiari dell’Indennità di disoccupazione “Dis-Coll”" dato che al momento essi ne sono esclusi nonostante siano soggetti alla rispettiva contribuzione nella Gestione Separata INPS. Il Ministero del Lavoro (Risposta interpello n. 31/2015 del 22 Dicembre 2015) “individua negli “assegni di ricerca” una tipologia di rapporto del tutto peculiare, fortemente connotata da una componente “formativa” dell’assegnista”; tuttavia tali figure vengono incluse nelle tutele del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 8). Per porre fine all'opera di delegittimazione delle migliaia di giovani ricercatori, che nel corso di questi difficilissimi anni hanno dato un contributo fondamentale al quotidiano funzionamento di atenei privi di risorse economiche, e visto il ruolo istituzionale e di rappresentanza riconosciuto alla CRUI il nuovo rettore sarà il portavoce di tale campagna?

In attesa di un vostro riscontro cogliamo l'occasione per porgerVi i migliori auguri da parte di ADI Catania.

Distinti saluti,

Enrico Greco
Coordinatore ADI Catania