Valorizzazione del dottorato nell'insegnamento: l'ADI sul parere della Commissione Cultura della Camera

Il 16 marzo 2017 la VII Commissione della Camera ha elaborato il parere sulla delega della "Buona Scuola" relativa al riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docenti della scuola secondaria. Negli scorsi mesi l’ADI aveva sottoposto ai membri della Commissione una serie di proposte puntuali volte a valorizzare il titolo di dottore di ricerca e a facilitare l’accesso dei giovani ricercatori all’insegnamento nella scuola.

Il parere licenziato dalla Commissione risponde positivamente a diverse nostre richieste. In primo luogo notiamo con favore l’esplicita richiesta di introdurre la valorizzazione del dottorato nella valutazione dei titoli accademici in sede di concorso, come auspicato e proposto dall’ADI. In particolare la Commissione chiede che:

“tra i criteri generali di valutazione delle prove e dei titoli accademici sia prevista la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca e titoli analoghi” (p. 62, Art. 3, comma 4, lettera c).

Non possiamo che esprimere apprezzamento anche per la richiesta della Commissione, ampiamente condivisa con le organizzazioni studentesche, di dare avvio al primo triennio di corso-concorso già a partire dal 2018, pur restando critica nel complesso la situazione di diverse classi di concorso "sovraffollate" per le quali non si avranno prospettive di accesso all’insegnamento da qui ai prossimi anni.

Infine rileviamo l’indicazione della Commissione di prevedere un rimborso per i tirocinanti superiore ai 400 euro mensili al momento previsti: una cifra evidentemente ridicola per chi debba sostenere tre anni di corso-concorso con frequenza obbligatoria, pagando affitto e bollette.

Nonostante queste importanti aperture, che auspichiamo siano accolte dal Governo, non possiamo non rilevare criticità in merito alle restanti nostre richieste, al momento disattese. Continuiamo ad essere convinti della necessità di armonizzare le classi di concorso con gli ambiti disciplinari del dottorato, di eliminare qualsiasi prerequisito facente riferimento a crediti in materie psico-pedagogiche e di esentare dalla prova scritta inerente alla classe di concorso quei dottori di ricerca che avessero svolto un dottorato nello stesso ambito disciplinare.

L’ADI continuerà quindi a battersi affinché i dottori di ricerca vengano considerati una risorsa per il sistema scolastico nazionale, perché riteniamo fondamentale mettere al servizio delle nuove generazioni le metodologie acquisite attraverso un percorso qualificante come il dottorato di ricerca.