Fix the PhD: le richieste di ADI per una revisione del DM 45/2013

Fix the PhD: le richieste di ADI per una revisione del DM 45/2013

Lo scorso 5 dicembre, in occasione della presentazione della VII Indagine Annuale ADI su Dottorato e Post-Doc, il capo Dipartimento per la Formazione Superiore e la Ricerca del MIUR Marco Mancini ha annunciato che il ministero sta predisponendo una revisione complessiva della normativa che disciplina l’accreditamento dei corsi di dottorato, a valere dai prossimi cicli.

Nel quadro della revisione annunciata, nelle scorse settimane una delegazione dell’ADI ha incontrato al MIUR i dirigenti del dipartimento università responsabili per il dottorato di ricerca, per un confronto sulle proposte da noi avanzate con la campagna #laborsaelavita.

Le proposte dell’ADI mirano a migliorare le condizioni di formazione e di lavoro per tutti i dottorandi e a garantire per loro maggiori diritti in tutti i diversi aspetti di pertinenza del regolamento ministeriale. In particolare abbiamo chiesto ai dirigenti del MIUR:

  • L’introduzione di un budget per la mobilità internazionale dei dottorandi senza borsa, secondo quanto già raccomandato dalle linee guida per l’accreditamento dell’ANVUR (aggiornate al febbraio 2016), e sostenuto dalla mozione approvata nell'ultima seduta del CNSU;
  • L’esenzione dal pagamento di ogni forma di contribuzione universitaria per i dottorandi con borsa, estendendo la misura approvata nella scorsa finanziaria grazie all'impegno di ADI;
  • La reintroduzione della possibilità per i dottorandi di richiedere una proroga nella consegna della tesi di dottorato;
  • L’introduzione di precisi requisiti in termini di attività didattiche e formative offerte dai corsi di dottorato, con la previsione di corsi di comunicazione scientifica e di progettazione europea.
  • L’introduzione di un termine tassativo entro il quale i valutatori esterni siano obbligati a fornire il proprio giudizio sulla tesi di dottorato, e di tempi certi per la discussione finale della tesi di dottorato;
  • La possibilità per i dottorandi di scegliere e cambiare il proprio tutor;  
  • L’introduzione in tutti gli atenei e dipartimenti di strumenti che proteggano i dottorandi nel caso intendano denunciare illeciti e comportamenti inappropriati da parte dei docenti (whistleblowing);
  • La creazione di un’anagrafe dei dottorandi e dei dottori di ricerca, ad accesso pubblico, sul modello di quelle già disponibili per il personale strutturato e non strutturato nelle banche dati del CINECA.

Molte delle nostre proposte sono state accolte con interesse da parte dei rappresentanti del MIUR. Tuttavia, nonostante il consenso registrato, in particolare sul budget per la mobilità dei senza borsa, sui vincoli temporali per la valutazione dei revisori esterni e sull’introduzione del whistleblowing negli atenei, fino ad oggi non abbiamo riscontrato alcun impegno formale da parte del MIUR su questi temi.

ADI si augura che il MIUR accolga le precedenti richieste nel quadro della revisione della normativa sull’accreditamento dei corsi di dottorato, e che la bozza del nuovo decreto ministeriale sia resa pubblica quanto prima.