Il prossimo 6 giugno si svolgeranno le elezioni del Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia per il triennio 2018-2021. Né i dottorandi, né gli assegnisti dell'ateneo umbro potranno partecipare a questo importantissimo appuntamento democratico.
Per far sentire la loro voce su questioni di importanza fondamentale, ADI Perugia ha deciso di inviare ai tre candidati alla carica di Rettore (Enrico Terrinoni, Giuliana Grego Bolli e Giovanna Zaganelli) una lettera aperta, diffusa anche alla stampa, in cui sono indicate le istanze di dottorandi, assegnisti e ricercatori precari: superamento del dottorato senza borsa, rappresentanza, aumento delle possibilità di formazione e prospettive oltre il dottorato, stabilizzazione dei ricercatori precari.
I tre candidati alla carica di Rettore hanno già risposto ad ADI Perugia, rendendosi disponibili a sostenere le istanze di ADI se eletti. L'auspicio è dunque che le proposte dettagliate nella lettera aperta possano concretizzarsi in tempi brevi.
Di seguito riportiamo il testo della lettera di ADI Perugia.
Gentili candidati alla carica di Rettore dell'Università per Stranieri di Perugia,
ADI Perugia, sezione locale dell'Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani (ADI), rappresenta dottorandi, assegnisti e ricercatori a tempo determinato dei due atenei della nostra città. L'obiettivo che ci poniamo è di tutelare e valorizzare il percorso formativo, lavorativo e accademico dei ricercatori precari e in formazione, collaborando con professori e personale tecnico-amministrativo.
Il prossimo 6 giugno, l'Università per Stranieri di Perugia individuerà un nuovo Rettore, che avrà il compito di guidarla nel triennio 2018-2021. In vista di questo importante snodo, che vi vede impegnati in qualità di candidati alla carica di Rettore, intendiamo segnalarvi alcune nostre proposte fondate sia sulle indicazioni contenute nella Carta Europea dei Ricercatori [1], che sulle proposte nazionali di ADI [2]. Saremo lieti di conoscere il vostro parere in merito, rendendoci da subito disponibili a collaborare per raggiungere questi obiettivi.
La prima proposta che avanziamo è il superamento del dottorato senza borsa. I ricercatori sono definiti dalla Carta Europea dei Ricercatori come "professionisti impegnati nella concezione o nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, metodi e sistemi nuovi e nella gestione dei progetti interessati" [3], e il dottorando rientra in tale definizione come "ricercatore nella fase iniziale di carriera" (4). La ricerca è dunque un lavoro e in quanto tale, sulla base dell'art. 36 della Costituzione Italiana [5], ad essa va sempre corrisposta un'adeguata retribuzione. Tuttavia, ciò non avviene nel caso dei dottorandi non borsisti.
Per questo motivo, ADI Perugia, insieme all'ADI nazionale, lotta per il superamento del dottorato senza borsa, ovvero senza alcuna forma di retribuzione. A tutela della dignità e della qualità della ricerca dei dottorandi dei prossimi cicli, auspichiamo che il nuovo Rettore dia un segnale forte in tal senso, coprendo tutti i posti messi a bando con una borsa di studio, rendendo così l'Ateneo un esempio a livello nazionale ed europeo.
Il secondo punto è a noi particolarmente caro, e decisamente sentito in momenti come questo. Ad oggi, lo Statuto della nostra università non prevede alcuna rappresentanza per gli assegnisti di ricerca, né riconosce loro alcun diritto di elettorato attivo. Per i dottorandi, lo Statuto riconosce loro il diritto di eleggere un rappresentante nel Consiglio di Dipartimento, senza però prevedere alcuna rappresentanza in Senato Accademico o in Consiglio di Amministrazione, né il diritto di partecipare alle votazioni per l'elezione del Rettore. Alla luce del ruolo chiave che i dottorandi e gli assegnisti di ricerca svolgono all'interno dell'università, chiediamo al futuro Rettore una modifica dello Statuto che renda effettiva la rappresentanza e garantisca la partecipazione dei dottorandi e degli assegnisti di ricerca alla vita dell'Ateneo.
Proseguiamo con il tema della formazione e delle prospettive del dottorando. L'ultima Indagine Annuale ADI indica che solo il 9,2% degli assegnisti di ricerca proseguirà il proprio percorso all'interno dell'università, dato che evidentemente si riduce se si considerano i dottorandi che concluderanno il proprio percorso al conseguimento del titolo di dottore di ricerca [6]. La formazione dottorale e la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca al di fuori degli atenei rivestono dunque un ruolo chiave.
Per questo motivo, segnaliamo l'esistenza di due importanti realtà. Innanzitutto Eurodoc [7], un'associazione europea che, a partire dalla concezione di dottorando come ricercatore in formazione, elabora e promuove una nutrita serie di documenti [8] ritenuti i fondamenti nella formazione dottorale a livello europeo. In secondo luogo Find Your Doctor [9], che è invece un'agenzia del lavoro italiana di recente fondazione, che si impegna nella valorizzazione della formazione dottorale al di fuori dei contesti accademici, rivolgendosi dunque a quel 90,8% di dottori di ricerca che dopo uno o più assegni non avrà la possibilità di rimanere a lavorare in ambito accademico.
Auspichiamo che il futuro Rettore possa tenere conto in maniera sistematica di due importanti realtà per arricchire la formazione del dottorando e le prospettive possibili una volta conseguito il titolo.
La quarta proposta che avanziamo riguarda la stabilizzazione dei ricercatori precari. Il mondo dell'Università ha bisogno di nuove risorse e di un ricambio di personale in grado di rilanciare il ruolo degli Atenei nella didattica, nella ricerca e nel trasferimento tecnologico. La Legge 240/2010, cosiddetta riforma Gelmini, ha rivoluzionato le carriere dentro l'Università, eliminando la figura del Ricercatore a Tempo Indeterminato e introducendo due figure di Ricercatori a Tempo Determinato (RTDa e RTDb) che, di fatto, hanno ufficializzato il precariato negli Atenei. Attraverso le campagne "Ricerca è Futuro" e "Ricercatori Determinati", l'ADI propone un piano straordinario per il reclutamento di RTDb da 4000 unità per 5 anni e il superamento dell'attuale percorso di carriera dentro l'Università. Sul piano locale, proponiamo di destinare una quota punti organico del 20% solo per bandire posizioni di RTDa o RTDb.
Superamento del dottorato senza borsa, rappresentanza, aumento delle possibilità di formazione e prospettive oltre il dottorato, stabilizzazione dei ricercatori precari: questi sono gli spunti principali che, come ADI Perugia, intendiamo rivolgere a voi candidati. Vi chiediamo di condividere queste campagne e sostenerle nei tavoli istituzionali cui prenderete parte. Da parte nostra, ci impegniamo a collaborare e ad apportare tutto il contributo che sarà richiesto per raggiungere questi obiettivi.
Cordialmente,
ADI Perugia
Note:
[1] Il testo integrale del documento si trova a questa pagina: https://buff.ly/2GzcXu0 (Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, 22 marzo 2005).
[2] La posizione dell'ADI sulla proposta di una riforma complessiva del dottorato si può leggere su questa pagina: https://buff.ly/2GA16vP.
[3] Sezione 3. Citazione da Proposed Standard Practice for Surveys on Research and Experimental Development, Manuale di Frascati, OCSE, 2002.
[4] Ibid.
[5] "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa" (Costituzione italiana, art. 36).
[6] I dati della VII Indagine ADI su Dottorato e Post-Doc sono consultabili al link.
[7] European Council of Doctoral Candidates and Junior Researchers.
[8] I documenti sono consultabili su questa pagina: https://buff.ly/2ITaAat
[9] Il sito dell'agenzia, sul quale il dottore di ricerca può registrarsi, si trova a questa pagina: https://buff.ly/2rS9AtF?
Pubblicato Mar, 22/05/2018 - 12:40
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