Lo scorso 26 luglio una delegazione di ADI ha incontrato il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, On.le Prof. Lorenzo Fioramonti, con lo scopo di avviare un confronto su obiettivi e priorità dell’agenda ministeriale. Da anni ADI chiede al MIUR una svolta decisa sulle politiche universitarie e della ricerca, per rispondere all’emergenza del precariato nell’Università, ampliare diritti e tutele per ricercatori e dottorandi, valorizzare il dottorato di ricerca nella società e nell'accademia.
ADI ha così posto l’urgenza di misure di sistema per il pre-ruolo, attraverso due interventi paralleli. In primo luogo abbiamo ribadito la necessità di un piano straordinario di reclutamento per risolvere l'emergenza del precariato universitario. Questo intervento deve essere solo la premessa di una programmazione ordinaria pluriennale del reclutamento, con l’obiettivo di offrire prospettive certe ai ricercatori nelle fasi iniziali della loro carriera e riportare il personale strutturato nel sistema universitario almeno ai livelli precedenti al 2008.
All'intervento sul reclutamento è necessario affiancare una riforma dei contratti post-doc, con il superamento degli assegni di ricerca e dell’RTDa attraverso una figura unica in tenure track. Nell’ottica di una effettiva riapertura del reclutamento abbiamo ribadito l’urgenza di separare i canali di reclutamento e di avanzamento di carriera, vincolando gli atenei a utilizzare una quota maggioritaria delle risorse liberate dai pensionamenti per l’assunzione di RTDb. Allo stesso modo, abbiamo proposto di incrementare remunerazione e tutele per le docenze a contratto, che accanto agli assegni di ricerca costituiscono l’ennesima e più diffusa forma di sfruttamento del precariato universitario.
Sul versante del dottorato, ADI ha riportato sul tavolo del ministero le proposte della campagna "La Borsa e la Vita", parzialmente coronata da successo lo scorso anno con l'aumento della borsa di dottorato. Abbiamo chiesto dunque al sottosegretario Fioramonti un impegno concreto e immediato per il superamento del dottorato senza borsa, da attuarsi attraverso un rifinanziamento delle borse di dottorato e garantendo un budget per la mobilità all’estero per i dottorandi non borsisti. Gli atenei dovranno essere strettamente vincolati a bandire posti senza borsa solo ed esclusivamente come soprannumerari, riservandoli a dipendenti della PA in congedo. Non da ultimo, abbiamo evidenziato come molti atenei ricorrano alla tassazione sui dottorandi borsisti, un mezzo iniquo e inaccettabile per raggranellare qualche fondo. Se questo fronto è necessario che il MIUR operi per eliminare ogni discriminazione tra dottorandi borsisti in diversi atenei, abolendo completamente la tassazione sul dottorato di ricerca.
Sul tavolo del sottosegretario sono arrivate anche le proposte ADI per valorizzare il dottorato di ricerca nella Scuola, nei concorsi per la Pubblica Amministrazione e nel mondo delle imprese: temi di cruciale importanza per una riforma complessiva del dottorato di ricerca in Italia che ne faccia a tutti gli effetti una risorsa primaria per l’intero sistema Paese.
Il sottosegretario Fioramonti ha accolto con interesse e favore tutte le nostre proposte, confermando la sua piena disponibilità ad avviare un percorso di confronto costruttivo sulle urgenze relative al precariato universitario, il reclutamento, i diritti dei dottorandi e la valorizzazione del dottorato.
In particolare, un impegno maggiore è stato prospettato, in vista della prossima legge di bilancio, sul versante del superamento del dottorato senza borsa attraverso le misure proposte da ADI e sull’aumento dei finanziamenti per il reclutamento universitario. Sul versante della valorizzazione del dottorato, ci è stata comunicata la volontà di aprire tavoli di confronto comuni sul versante dei concorsi nella PA, di concerto con il Ministero della Pubblica Amministrazione, e su quello del rapporto tra dottorato e imprese, Ministero dello Sviluppo Economico.
Non possiamo che salutare con favore la disponibilità al dialogo e l'attenzione dimostrata dal sottosegretario Fioramonti sui temi da noi posti. Auspichiamo che la volontà politica e gli impegni prospettati possano concretizzarsi in una effettiva scelta di discontinuità con il modello di università e ricerca introdotto dalla Riforma Gelmini, alla base dell’istituzionalizzazione del precariato della ricerca, della contrazione delle posizioni e dei diritti nel dottorato di ricerca, e del disinvestimento strutturale sul sistema universitario.
Nella sua autonomia e indipendenza, ADI è sempre pronta al dialogo e a fornire il suo apporto costruttivo a chi saprà farsi interprete nei fatti della discontinuità con un modello di università vecchio e fallimentare, che è ormai ora di archiviare per sempre.
Pubblicato Sab, 28/07/2018 - 17:20
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