Dottorato e scuola: il corso-concorso e la valorizzazione del dottorato di ricerca

Nelle scorse settimane, ADI è stata invitata a sottomettere alla Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati un proprio parere in merito allo schema di decreto legislativo sul "Riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione", in attuazione della Legge 107/2015. La Commissione è chiamata ad esprimere un parere sulla bozza di decreto sottoposta dal governo, ed è sua facoltà proporre modifiche ed integrazioni.

DIS-COLL: ultima chance

Se sia un pentimento sincero o una mossa consigliata dalla rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori precari non possiamo saperlo.

Sappiamo però che il Ministero del Lavoro, sommerso dall’indignazione del web e dai tweet che denunciano #lultimagoccia, ha promesso di rifinanziare la DIS-COLL per il 2017, prima di porre mano ad un intervento strutturale sul sussidio di disoccupazione, nella legge delega sul lavoro autonomo non imprenditoriale attualmente all'esame della Camera.

Il governo cancella la DIS-COLL. Questa è l’ultima goccia!

L’INPS ha dato oggi notizia di quanto FLC CGIL e ADI temevano già il 20 gennaio scorso. La maggioranza di Governo, non prevedendone la proroga per il 2017, ha di fatto segnato l’eliminazione della DIS-COLL, l’unico sussidio di disoccupazione riservato ai titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto.

Da quanto si apprende, infatti, gli emendamenti al “Milleproroghe” con cui si chiedeva la proroga di un anno della DIS-COLL (uno con prima firmataria la senatrice Annamaria Parente, un altro con prima firmataria la senatrice Alessia Petraglia) sono stati respinti dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Per un nuovo modello di reclutamento accademico

L’ADI si batte da anni per una riforma radicale del pre-ruolo in grado di mettere fine allo sfruttamento dei ricercatori precari, offrire loro prospettive di carriera in tempi certi, semplificare la giungla contrattuale oggi esistente e rimettere l’Università italiana nelle condizioni di crescere e portare sviluppo per il Paese. A sei anni dalla legge 240/2010, una simile riforma strutturale è urgente e non più rinviabile. Dal 2008 ad oggi il personale docente strutturato si è contratto di più di 10.000 unità. Il reclutamento è stato di fatto bloccato tra il 2009 e il 2011, con il 20% del turnover, per poi fermarsi al 50% a partire dal 2012. La figura del Ricercatore a tempo indeterminato, che nel 2010 contava oltre 25.000 unità, è stata abolita e sostituita con due figure di ricercatori a tempo determinato (RTD), dette di tipo a (RTDa) e di tipo b RTDb). Gli RTDa, senza alcuna garanzia di stabilizzazione, contano ad oggi 3.000 unità, mentre gli RTDb,in tenure track, erano appena 700 fino al 2015, e sono saliti a 1.800 solo con il piano straordinario del DM 78/2016.

ADI scrive ai candidati alla presidenza del CUN: date voce ai precari dell'università!

Pubblichiamo qui di seguito una lettera aperta dell'ADI ai candidati alla presidenza del Consiglio Universitario Nazionale, massimo organo di rappresentanza del mondo accademico.

Nelle prossime settimane il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), massimo organo di rappresentanza del mondo accademico, è chiamato a rinnovare la propria presidenza. L'ADI rivolge un appello ai candidati affinché la questione della rappresentanza e dei diritti dei dottorandi, degli assegnisti di ricerca e dei ricercatori a tempo determinato venga assunta come prioritaria nell'agenda programmatica della prossima presidenza dell'organo.

Pagine