LGBTQIA e Ricerca: No alle discriminazioni

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In occasione della Giornata mondiale contro l’omobitransfobia, l’Equality Working Group di Eurodoc ha realizzato un’intervista a tre colleghi di diversi Paesi europei (Italia, Germania e Polonia) per fare il punto della situazione sulle discriminazioni delle persone LGBTQIA nelle università. Fra gli intervistati anche il nostro Luca Dell’Atti, membro della segreteria nazionale che ha parlato delle battaglie di ADI nella lotta alle discriminazioni.

Decreto Rilancio: annunciati 1,4 miliardi di euro per Università e Ricerca

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Nella conferenza stampa di presentazione del c.d. Decreto Rilancio, il Presidente Conte ha annunciato un significativo investimento di 1,4 miliardi di euro su università, ricerca e diritto allo studio. Se confermato, si tratterebbe di un investimento che inizia finalmente a restituire al comparto i fondi sottratti nell'ultimo decennio, dimostrando inoltre quanto sia urgente lo stanziamento di un miliardo e mezzo di euro che chiediamo da anni.

Ricerca e società ai tempi del Coronavirus: ne parliamo con Christian Raimo

L'ADI intervista Christian Raimo sugli effetti del Coronavirus nella società e sul ruolo della ricerca. Lo scrittore condivide e sposa le richieste dell'ADI sull'estensione di ammortizzatori sociali anche per i precari della ricerca e le richieste di proroga per dottorandi e assegnisti. Come sostiene egli stesso, la società futura sarà basata sulla conoscenza ed abbiamo bisogno di più studiosi e più figure che lavorano nella ricerca, sia pubblica che privata.

Bozza DL Rilancio e PhDs: il MUR recepisce solo alcune delle proposte ADI

Da alcuni giorni circola in rete una bozza dell'imminente “decreto rilancio”, con il quale il Governo dovrebbe rispondere alle conseguenze economiche causate dalla pandemia. Proroghe per dottorandi, proroghe per assegnisti, incentivi per ricerca e sviluppo. Cosa c'è e cosa non c'è nella bozza del decreto: il commento dell'ADI. 

La ricerca oltre la crisi

Un nuovo orizzonte oltre la pandemia, per ricostruire il ruolo sociale della scienza e dei saperi come beni comuni a tutela del benessere collettivo. E' necessario implementare protocolli di copyleft e open access ed è necessario affrontare il meccanismo attraverso cui le conoscenze generate nelle università e negli enti di ricerca vengono assorbite da imprese e territorio. Il filo rosso che lega questi due nodi è senza dubbio quello del rapporto tra settore pubblico e privato.

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