Concorsi P.A. 2020: Ministra Dadone, non dimentichi il Dottorato e la Ricerca

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Concorsi 2020 | La Ministra per la PA Fabiana Dadone ha annunciato per il 2020 diversi nuovi concorsi in Ministeri, agenzie fiscali e vari enti statali al fine di immettere le competenze che servono per le sfide del futuro. Come abbiamo evidenziato nella lettera ADI alla Ministra Dadone, la principale contraddizione delle procedure di reclutamento della Pubblica Amministrazione oggi sta proprio nel non riconoscere debitamente tutte le competenze necessarie alla PA, tra cui quelle di chi ha conseguito un dottorato di ricerca.

A distanza di pochi giorni dall’invio della lettera ADI alla Ministra per la Pubblica Amministrazione, ripresa anche dal Sole 24 Ore - Scuola24 il giorno successivo, la Ministra Fabiana Dadone rilancia sui propri account social il progetto dei bandi tipo per i concorsi pubblici, dichiarando la volontà di immettere «le competenze che servono per le sfide del futuro» nella PA. Come riporta infatti il sito del MIUR, i concorsi pubblici riguarderanno in misura significativa la scuola ma anche Ministeri, agenzie fiscali ed altri Enti statali, puntando in particolare alle figure professionali carenti nelle PA e ai giovani. In particolare, il Decreto Milleproroghe prevede che entro il prossimo 30 marzo il Dipartimento della Funzione pubblica dovrà elaborare i bandi tipo volti ad avviare procedure concorsuali con maggiore tempestività ed omogeneità di contenuti (art. 18, comma 1, del Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 162). In altre parole, come scrive Il Sole 24 Ore del 7 febbraio, «il bando tipo dovrebbe aiutare a gestire in modo più ordinato le assunzioni, semplificando il panorama dei profili anche per incentivare le competenze necessarie all'evoluzione della PA».

Come abbiamo evidenziato nella nostra lettera alla Ministra Dadone, la principale contraddizione delle procedure di reclutamento della Pubblica Amministrazione oggi sta proprio nel non riconoscere debitamente tutte le competenze necessarie alla PA e i titoli conseguiti: la gran parte dei concorsi pubblici, infatti, neanche riconosce il titolo di dottorato e, normalmente, non se tiene conto neanche nelle procedure di carriera interna.

Le pubbliche amministrazioni italiane, inoltre, investono poco nei propri Uffici Studi e Ricerche e negli EPR, tanto che nel complesso la spesa pubblica italiana in Ricerca e Sviluppo è pari solo allo 0,17% del Pil mentre, ad esempio, la Francia investe quasi il doppio con lo lo 0,28% del Pil e la Germania quasi il triplo con lo 0,42%.

Per tutte queste ragioni abbiamo inviato le nostre proposte alla Ministra Fabiana Dadone e le abbiamo chiesto con la nostra lettera la possibilità di un incontro per discutere di riconoscimento del Dottorato e di Ricerca Pubblica. Non mancano consensi intorno alle nostre proposte, a partire proprio dall’attuale Ministro dell’Università Gaetano Manfredi e da diversi docenti della Scuola Nazionale dell'Amministrazione SNA, e non mancano testi parlamentari che le accolgono almeno parzialmente, come ad esempio il DDL Verducci che al comma 4 dell’articolo 4 prevede che il punteggio attribuito al dottorato non può essere inferiore a quello proporzionale ai suoi CFU rispetto a quelli riconosciuti agli altri titoli rilevanti in sede concorsuale.

Chiediamo che le nostre istanze vengano accolte perché vogliamo un Paese fortemente innovativo e capace di affrontare le sfide più complesse con le competenze più elevate a partire proprio dalle sue Istituzioni e affinché le stesse dichiarazioni della Ministra sulle competenze da immettere nella PA non restino solo dichiarazioni inattuate.

 

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